Lunedì Elon Musk ha di nuovo trovato il modo di cogliere tutti di sorpresa chiedendo al Consiglio di amministrazione di Tesla di consegnargli azioni della casa automobilistica del valore di oltre 80 miliardi di dollari. La richiesta è stata motivata dal fatto che il Ceo ritiene che solo il possesso del 25% del capitale possa permettergli di avere il necessario controllo della società ed evitare acquisizioni mentre è impegnato a sviluppare robot e altre tecnologie legate all’intelligenza artificiale.
Musk: cosa farò se non mi verranno date altre azioni Tesla
Se le sue richieste non verranno soddisfatte, ha detto Musk, metterà in campo non meglio precisate iniziative al di fuori di Tesla. Oltre alle auto elettriche, Tesla ha sviluppato un robot umanoide chiamato Optimus e utilizza l’intelligenza artificiale per sviluppare la tecnologia di guida autonoma.
L’attuale market cap di Tesla, di poco inferiore ai 700 miliardi di dollari (oltre due volte quella della casa automobilistica leader mondiale in termini di vendite, Toyota Motor), incorpora anche il vantaggio della casa californiana nell’ambito della guida autonoma. Grazie a sistemi come Autopilot e Full Self Driving, tra gli analisti è diffuso il convincimento che in futuro il sistema sviluppato da Tesla rappresenterà un benchmark vendibile ai competitor. La casa automobilistica ha anche sviluppato un robot chiamato Optimus.
Dopo aver venduto una parte consistente della sua partecipazione per finanziare l'acquisizione da 44 miliardi di dollari di Twitter, poi diventata X, attualmente Musk detiene azioni Tesla pari al 13% del capitale (che diventerebbe il 23% se esercitasse tutte le sue stock option). Ai valori attuali, la quota di azioni necessarie ad arrivare al 25% varrebbe 83 miliardi di dollari. “Mi sento a disagio nel far sì che Tesla diventi un leader nell’AI e nella robotica senza avere circa il 25% di controllo sul voto”, ha scritto Musk su X. “Abbastanza per essere influente, ma non così tanto da non poter essere rovesciato”, ha continuato: “A meno che non sia così, preferirei costruire prodotti al di fuori di Tesla”.
Le reazioni degli analisti
Con un Ceo che minaccia di spostare lo sviluppo tecnologico al di fuori della società, le azioni Tesla nella prima seduta della settimana hanno perso il 3,67%, ieri hanno messo a segno un +0,47% ed oggi, anche a seguito della notizia del taglio di prezzi delle Model Y in Germania, arretrano del 2,4%.
Garrett Nelson, analista di CFRA Research, ritiene che Musk “stia cercando di recuperare il controllo perso con le vendite di azioni per finanziare Twitter". Nelson giudica la mossa di Musk come “un'azione di facciata” in attesa della sentenza del tribunale del Delaware relativa al suo precedente pacchetto di compensi (la Corte si pronuncerà su una causa intentata da un azionista sulle retribuzioni passate).
"I suoi tweet suggeriscono che, in qualità di Amministratore delegato, non solo sta rifiutando opportunità redditizie per Tesla in base alle sue preferenze personali, ma le sta anche reindirizzando verso le sue società private", ha evidenziato Ann Lipton, docente alla Tulane Law School. "Si tratta di un conflitto di interessi che suggerisce una violazione dei suoi doveri fiduciari".
Per Xu Jiang, professore della Fuqua School of Business della Duke University, “il board di Tesla si è già dimostrato tollerante nei confronti di Musk in passato, quindi è più facile, rispetto ad altre aziende tecnologiche, far passare una richiesta del genere". Una forte opposizione, ha rilevato l’esperto, dovrebbe arrivare dai principali azionisti, come Vanguard e BlackRock.
"Non sei mai veramente sicuro di cosa leggerai di Elon Musk quando torni in ufficio dopo un fine settimana di tre giorni", ha affermato Ben Rose, presidente di Battle Road Research. Rose ha definito la richiesta di Musk “curiosa e inopportuna”, considerando che Tesla si trova ad affrontare una concorrenza crescente e condizioni economiche particolarmente sfidanti.
L’esperto ritiene che per esaudire la richiesta di Musk sarebbe necessario emettere nuove azioni, diluendo così il valore di quelle esistenti e andando incontro al rischio di cause legali. A questo punto, continua Rose, il board potrebbe assegnare a Musk opzioni che riceverà solo se raggiungerà determinati traguardi in cinque anni o più (come già fatto in passato).