Axa esce dal capitale di MPS. A sorpresa la compagnia assicurativa francese ha ceduto quasi completamente il 7,9% scaturito dall'aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro dello scorso anno (
Aumento di capitale MPS: tutto quello che c'è da sapere). L'operazione, realizzata tramite accelerated bookbuilding orchestrato da BNP Paribas, ha portato al collocamento sul mercato di circa 100 milioni di pezzi al
prezzo di 2,33 euro per azione, con uno sconto del 15,1% rispetto alla chiusura di Borsa di 2,74 euro della giornata di ieri.
Con questa transazione, Axa ha realizzato una plusvalenza del 16,5% rispetto ai 233 milioni investiti in sede di ricapitalizzazione di Rocca Salimbeni nell'ottobre 2022 (quasi 39 milioni di euro). A seguito dell'operazione, Axa mantiene una quota simbolica dello 0,0007% nella banca senese.
In una nota, la società di assicurazione ha scritto di "non essere rappresentata nel Consiglio di Amministrazione in occasione della prossima assemblea di MPS e di non influenzare la più ampia strategia a lungo termine della banca". Nei giorni scorsi l'amministratore delegato european market e presidente del board italiano di Axa, Antimo Perretta, aveva espresso scarso interesse dell'azienda nella gestione della banca. Tra l'altro, sembra che prima dell'operazione di vendita il Ministero dell'Economia e delle Finanze italiano sia stato informato in qualità di socio di maggioranza.
Cosa cambia nel rapporto tra Axa e MPS?
Axa aveva svolto un ruolo importante nella ricapitalizzazione di MPS nel 2022, con un contributo di oltre 200 milioni di euro. L'investimento è stato la conseguenza di una relazione molto stretta tra il CEO di Axa Thomas Buberl e quello di MPS Luigi Lovaglio. Il rapporto commerciale comunque rimane anche dopo lo scioglimento del legame azionario tra le due società.
L'alleanza risale al 2007 e ora cerca un rinnovamento. Axa infatti sta studiando alcune soluzioni per rendere più efficiente l'attività nel ramo vita, con l'individuazione di un riassicuratore per l'intero portafoglio italiano che in questo momento vale 20 miliardi di euro e comprende gli assets di MPS. In questo modo, la compagnia francese abbasserebbe il livello di rischio e gli apporti di capitale necessari che sono stabiliti dalla Solvency II.
MPS rientra nel FTSE Mib
Per la banca toscana comunque vi è una buona notizia, ossia il
probabile rientro nell'indice FTSE Mib, quello raggruppa i 40 titoli più capitalizzati quotati a Piazza Affari. La revisione trimestrale sarà effettuata domani e resa operativa il 20 marzo. Secondo alcune indiscrezioni, il candidato a lasciare il posto a MPS dovrebbe essere Buzzi Unicem.
Per l'istituto finanziario guidato da Lovaglio sarebbe questo un ritorno nel principale listino di Piazza Affari dopo sei anni, contrassegnati da vicende che hanno fatto progressivamente perdere capitalizzazione alla banca. Questo potrebbe segnare un passo importante per la rinascita, dopo l'ennesima ricapitalizzazione e il piano di rilancio del management. L'altro grande passo sarebbe la cessione del pacchetto azionario del 64% detenuto dal Tesoro italiano, ma per questo si attende che si facciano avanti acquirenti attendibili.
MPS: vanno comprate le azioni in Borsa?
Dopo la notizia dell'uscita di Axa, alla
Borsa di Milano le azioni MPS crollano del 10% nelle prime battute. Da inizio anno finora il titolo azionario ha realizzando una performance di oltre il 42%.
Secondo gli analisti di Equita Sim, Axa ha sottolineato il non interesse ad "avere un rappresentante nel board della banca e che la cessione delle azioni di MPS non impatterà in alcun modo sulla partnership bancassicurativa in corso, la cui scadenza è oggi fissata al 2027". Mentre per gli esperti di Bestinver, "l'improvvisa uscita di Axa da Mps evidenzia che potrebbero esserci degli ostacoli a uno scenario di M&A che coinvolga la banca senese".