Dopo solo cinque giorni dal lancio, la piattaforma
Threads di Meta Platforms ha superato i 100 milioni di utenti. L'app rivale di Twitter ha registrato un tasso di crescita superiore addirittura a quello di ChatGPT, il chatbot di OpenAI sull'intelligenza artificiale che ha spopolato negli ultimi mesi. Gli iscritti spaziano da persone comuni a grandi celebrità. "Si tratta per lo più una domanda organica, e non abbiamo ancora attivato molte promozioni", ha affermato l'amministratore delegato di Meta,
Mark Zuckerberg, commentando questi numeri.
Threads quindi si avvicina a grandi falcate a
insidiare la leadership di Twitter, che attualmente può contare su un bacino di 240 milioni di persone che utilizzano il social network. Nessuna delle altre piattaforme che si sono poste come alternativa all'app di
Elon Musk ha avuto un grande successo. Mastodon è arrivata a 7,7 milioni di iscritti, ma meno di 2 milioni utilizzano il servizio in maniera attiva. Bluesky di
Jack Dorsey ha raggiunto 265 mila utenti su invito a febbraio, con una lista d'attesa di circa 2 milioni in più. Mentre Truth Social, fondata dall'ex-presidente degli Stati Uniti
Donald Trump, non supera i 607 mila utenti mensili.
Twitter continua a perdere utenti
Twitter comincia a sentire l'effetto Threads, dal momento che nei giorni successivi al lancio dell'app di Meta il traffico web è sceso dell'11% su base annua, a fronte di un calo del 4% a giugno. Il più popolare social del genere è in caduta libera da quando Elon Musk ha acquisito la società per 44 miliardi di dollari nel mese di ottobre 2022. Infatti, da allora ha sterminato circa il 50% dell'utenza, con le persone sempre più insoddisfatte della nuova politica di moderazione voluta dal capo di Twitter e soprattutto del limite di post che gli utenti possono visualizzare.
La scorsa settimana è scoppiata la polemica, con
Musk che ha minacciato di denunciare Meta (
Musk vs Zuckerberg: con Threads la sfida si sposta in tribunale) accusandola di aver utilizzato segreti commerciali e altre informazioni riservate per la costruzione dell'app, attraverso l'assunzione di personale ex-Twitter. Un'azione giudiziaria però potrebbe fare un salto nel vuoto, secondo gli esperti legali, in quanto ci sarebbero pochi elementi dimostrabili dall'azienda di San Francisco. A parte il fatto che ex-dipendenti di Twitter che ora lavorano per Meta sarebbero stati licenziati proprio da Elon Musk. In ogni caso, il colosso di Menlo Mark ha affermato che nessun ingegnere che ha lavorato per la programmazione di Threads è stato alle dipendenze di Twitter in passato.
Threads: ma sarà davvero l'alternativa a Twitter?
Threads assomiglia moltissimo a Twitter, ma non è la stessa cosa. L'app consente post fino a 500 caratteri, supportando link, foto e video fino a 5 minuti, esattamente come la piattaforma rivale. Tuttavia, non permette ancora la messaggistica diretta ed è priva di una versione desktop per alcuni utenti. Tra l'altro manca di hastag e funzioni di ricerca chiave, il che priva gli utenti di seguire eventi in tempo reale come fanno su Twitter.
Gli utenti però continuano ad affluire e Zuckerberg si è posto come obiettivo più immediato quello di raggiungere 1 miliardo di unità, traguardo chiave per "pensare alla monetizzazione". Secondo Adam Mosseri, Amministratore delegato di Instagram (di proprietà di Meta), Threads non ha intenzione di sostituire Twitter, ma vuole mettere a disposizione un'app per gli utenti concentrandosi su argomenti leggeri quali sport, musica, moda e design.