Leonardo, Airbus e Thales lanciano la sfida a Starlink, ecco come | Investire.biz

Leonardo, Airbus e Thales lanciano la sfida a Starlink, ecco come

23 ott 2025 - 11:17

23 ott 2025 - 11:53

Leonardo, Airbus e Thales uniscono le forze per sfidare il leader americano Starlink. Ma questo sarà davvero possibile? Scopriamolo

L'Europa prova a competere con Starlink di Elon Musk, con un memorandum d'intesa tra Leonardo, Airbus e Thales. I tre leader della difesa e aviazione civile e militare hanno firmato un accordo per unire le loro divisioni satellitari in una joint venture del valore di 10 miliardi di dollari chiamata Project Bromo. La società di nuova costituzione avrà sede a Tolosa, in Francia, ponendosi come partner di fiducia per sviluppare e attuare programmi spaziali strategici a livello nazionale. In pratica, il nuovo soggetto metterà insieme tutte le tecnologie complementari e le soluzioni integrate end-to-end, come le infrastrutture spaziali e i servizi critici.
 
"Unendo le forze, Airbus, Leonardo e Thales mirano a rafforzare l'autonomia strategica dell'Europa nello spazio, un settore importante che è alla base delle infrastrutture e dei servizi critici legati alle telecomunicazioni, alla navigazione globale, all'osservazione della Terra, alla scienza, all'esplorazione e alla sicurezza nazionale", si legge nel comunicato congiunto.
 
L'obiettivo ultimo è quindi di creare un player europeo che sia "integrato e resiliente" e possa competere a livello globale sfruttando le possibilità di crescita nei mercati internazionali. Il completamento dell'operazione è soggetto alle consuete condizioni, tra cui l'ottenimento delle necessarie autorizzazioni normative. L'operatività della nuova società è prevista nel 2027.
 
 

Leonardo, Airbus e Thales: la nuova società nei numeri

Come sarà strutturata la nuova società composta da Leonardo, Airbus e Thales? Secondo quanto riportato dalle tre aziende, Leonardo metterà a disposizione la sua Divisione Spazio, con le quote in Telespazio e Thales Alenia Space; Airbus contribuirà con i business Space Systems e Space Digital, provenienti da Airbus Defence and Space; Thales parteciperà con le sue quote in Thales Alenia Space, Telespazio e Thales SESO.
 
L'azionariato della nuova società sarà così formato: Airbus avrà il 35% delle quote, mentre Leonardo e Thales possiederanno il 32,5% a testa. L'azienda avrà un controllo congiunto e la governance sarà bilanciata tra gli azionisti.
 
Il gruppo impiegherà 25 mila dipendenti in tutta Europa e potrà contare su ricavi per 6,5 miliardi di euro, secondo i dati pro-forma di fine 2024, oltre a un portafoglio ordini di tre anni di ricavi previsti. Il progetto implica sinergie per diverse centinaia di milioni di euro all'anno sul risultato operativo, partendo dal quinto anno successivo alla sigla dell'accordo. Tali sinergie genereranno costi in linea con i parametri di riferimento del settore.
 
Inoltre, grazie a un portafoglio ampliato di prodotti e servizi, con un'offerta maggiormente competitiva a livello globale, si stima un incremento dei ricavi. Unendo le competenze, ci saranno altresì le condizioni per sviluppare programmi innovativi e ottenere ulteriori sinergie nell'ambito dell'ingegneria, della produzione e del project management. Tutto ciò favorendo l'efficienza e la creazione di valore nel lungo termine.
 
"È stato compiuto un passo fondamentale verso la costituzione della nuova società per lo sviluppo dell'industria spaziale europea", hanno scritto in una dichiarazione congiunta l'Amministratore delegato e Direttore generale di Leonardo Roberto Cingolani, il Ceo di Airbus Guillaume Faury, e il presidente e Ad di Thales Patrice Caine. "Costruiamo, in linea con la nostra visione, una presenza europea più solida e competitiva all'interno di un mercato spaziale sempre più dinamico a livello globale". 
 
 

Leonardo, Airbus e Thales possono davvero competere con Starlink?

L'obiettivo di Leonardo, Airbus e Thales è ambizioso: insidiare la leadership di Starlink nello spazio. Ma quanto ciò è realistico? I tre gruppi sono riusciti a trovare un'intesa con un modello che in Europa ha dimostrato di funzionare: l'Mbda, il consorzio missilistico nato nel 2001 che ha messo insieme Italia, Francia e Regno Unito. Anche qui c'è la presenza di Leonardo e Airbus, con il terzo soggetto che è Bae Systems. Il consorzio produce sistemi missilistici complessi e nel 2024 ha fatturato 4,9 miliardi di dollari.
 
Tuttavia, anche se il modello satellitare funzionasse allo stesso modo, tenere il ritmo di crescita di Starlink non è facile. Musk metterà in orbita almeno altri 12 mila satelliti entro il 2026 con l'autorizzazione ricevuta dalla FCC (Federal Communications Commission), l'ente regolatorio statunitense sulle telecomunicazioni. I piani di Starlink sono però di arrivare a oltre 30 mila unità nello spazio in un futuro non troppo lontano. In confronto, la costellazione europea Iris dovrebbe contare circa 170 satelliti in orbita bassa nei prossimi tre anni.
 
Il paragone quindi al momento è improponibile. Tra l'altro, l'Europa non sembra nemmeno voler competere con il leader americano su scala globale, quanto più che altro creare un'alternativa sicura per i cittadini del proprio continente sganciandosi dalla dipendenza estera.
 
 
 

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