Il mercato delle IPO torna a scaldarsi con nomi di primo piano pronti a sbarcare in Borsa. Dopo la piattaforma di trading eToro, è in arrivo l’IPO della fintech Chime e della healthtech Hinge Health. Tre storie diverse, ma unite dalla volontà di intercettare l’interesse degli investitori in un contesto di rinnovata fiducia per il comparto tecnologico e finanziario. Dopo mesi di cautela, il risveglio delle IPO sembra trovare nella primavera 2025 una nuova stagione di opportunità.
Chime: la banca che non è una banca
La società più attesa è probabilmente Chime, startup californiana che ha rivoluzionato il settore del banking digitale. Fondata nel 2012 da Chris Britt e Ryan King, Chime si definisce “una tech company, non una banca”. E in effetti la sua proposta si basa su un’app mobile e su partnership bancarie con istituti assicurati dalla FDIC, offrendo servizi essenziali come pagamenti, risparmio, credito e accesso alla liquidità.
Nel primo trimestre del 2025, Chime ha registrato ricavi per 518,7 milioni di dollari e 8,6 milioni di utenti attivi, in crescita del 23% rispetto all’anno precedente. L’intero 2024 si è chiuso con 1,67 miliardi di dollari di ricavi, segnando un incremento significativo rispetto agli 1,28 miliardi dell’anno precedente.
La società ha raccolto 2,65 miliardi di dollari da investitori privati, tra cui SoftBank, General Atlantic e Tiger Global. La valutazione più recente, risalente al 2021, era di 25 miliardi di dollari. La quotazione avverrà sul Nasdaq con il ticker CHYM, e l’operazione sarà guidata da Morgan Stanley, Goldman Sachs e JP Morgan.
L’obiettivo di Chime è ambizioso: rappresentare un’alternativa concreta alle grandi banche tradizionali come JP Morgan, Bank of America e Citigroup, puntando su inclusione finanziaria, esperienza utente fluida e tecnologia scalabile.
Hinge Health: la salute digitale alla prova dei mercati
Con sede anch’essa a San Francisco, Hinge Health opera nel settore della salute digitale e punta a una valutazione di 2,98 miliardi di dollari nella sua IPO, che avverrà alla Borsa di New York con il ticker HNGE. La società offre un servizio di “terapia fisica virtuale” per disturbi muscolo-scheletrici basato su una combinazione di intelligenza artificiale, wearable technology (come il dispositivo Enso) e una piattaforma cloud proprietaria.
Fondata nel 2014 da Daniel Perez e Gabriel Mecklenburg, Hinge Health ha chiuso il primo trimestre del 2025 con 123,8 milioni di dollari di ricavi (+50% su base annua) e un utile di 17 milioni, segnando un netto miglioramento rispetto alla perdita di oltre 26 milioni nello stesso periodo del 2024.
La società, insieme ad azionisti preesistenti, metterà sul mercato 13,7 milioni di azioni con un prezzo compreso tra 28 e 32 dollari, puntando a raccogliere fino a 437 milioni di dollari. L’offerta è gestita da Morgan Stanley, Barclays Capital e BofA Securities.
Nonostante la valutazione sia significativamente inferiore rispetto ai 6,2 miliardi di dollari raggiunti nel round di finanziamento del 2021 (Serie E), Hinge Health rappresenta una scommessa sul futuro della cura personalizzata e accessibile, sostenuta dall’adozione crescente della telemedicina e dalla pressione sui costi sanitari negli Stati Uniti.
eToro: la fintech crypto-friendly
Chi invece ha già fatto il suo ingresso sul Nasdaq è eToro, la piattaforma di social trading e investimenti multi-asset con sede in Israele, nota per il forte posizionamento nel mondo crypto-fintech. In quotazione da oggi sul Nasdaq Global Select Market con il ticker ETOR, eToro ha raccolto 620 milioni di dollari, grazie a una domanda sostenuta che ha portato il prezzo per azione a 52 dollari, ben oltre le attese iniziali.
Con oltre 11,9 milioni di azioni vendute, eToro si aggiunge alla lista di aziende fintech e crypto che scelgono il Nasdaq per consolidare il proprio ruolo nei mercati finanziari globali. La società si propone come concorrente diretta di Robinhood, e beneficia del clima normativo più favorevole negli Stati Uniti, che sta incoraggiando una nuova ondata di quotazioni nel comparto tecnologico e finanziario.