Telegram è in crescita e sta per diventare redditizia. È quanto ha affermato il suo fondatore e proprietario Pavel Durov in un'intervista. L'azienda con sede a Dubai ora ha 900 milioni di utenti attivi mensili, risultando una delle piattaforme di social più popolari del mondo. Anche se attualmente il totale degli utenti è circa la metà rispetto alla rivale WhatsApp di Meta Platforms, che può contare su una base di 1,8 miliardi di utenti attivi mensili (dati di Sensor Tower), il suo pubblico è aumentato dell'80% rispetto al 2021, quando registrava circa 500 milioni di utenti.
Tutto ciò ha permesso all'azienda di guadagnare centinaia di milioni di dollari grazie alla pubblicità e ai servizi in abbonamento premium introdotti due anni fa. Con la pubblicità, Telegram ricava un importo tra il milione ed i 10 milioni di euro per marketer e quest'anno prevede di espandere l'offerta a livello globale e agli inserzionisti minori. Inoltre, la società questo mese effettuerà la condivisione delle entrate con i creator che gestiscono i suoi canali e introdurrà gli account aziendali. Durov, quindi, conta di raggiungere il primo profitto annuale "l'anno prossimo, se non quest'anno".
Telegram: tutto pronto per l'IPO?
Stando alle parole di Durov, Telegram avrebbe ricevuto delle
proposte di acquisto da parte di alcuni fondi tecnologici che valutavano l'azienda anche oltre 30 miliardi di dollari, ma il
Mark Zuckerberg russo - così come è stato soprannominato - non sta prendendo in considerazione una cessione. Viceversa, sta esplorando una possibile
IPO. "Il motivo principale per cui abbiamo iniziato a monetizzare è perché volevamo rimanere indipendenti. In generale vediamo il valore un'offerta pubblica iniziale come mezzo per democratizzare l'accesso al valore di Telegram", ha detto.
Alcune indiscrezioni suggeriscono che l'azienda punterà a diventare pubblica a Wall Street, ma solo quando avrà raggiunto la redditività e le condizioni di mercato saranno favorevoli. Durov però si è limitato a dire che la società valuta diverse opzioni, senza dare alcuna indicazione circa la Borsa in cui farà il debutto e la tempistica.
Negli anni passati, Telegram ha raccolto circa 2 miliardi di dollari in diversi round di finanziamento. Quasi tutto il bottino è arrivato nel 2021, con l'emissione di obbligazioni per 1,75 miliardi di dollari. Il resto è datato 2023, allorché sono stati emessi titoli per 270 milioni di dollari. Nel caso in cui l'IPO si faccia prima della fine di marzo 2026, gli obbligazionisti potranno convertire il debito non garantito in azioni con uno sconto tra il 10% e il 20% rispetto al prezzo dell'offerta. Tutto ciò stimola la società a quotarsi in Borsa prima di quella data.
Inoltre, se Telegram dovesse debuttare sui mercati azionari, "prenderà in considerazione il
collocamento di azioni riservato agli utenti più fedeli", ha affermato Durov. In questo seguirebbe il piano di Reddit (
IPO Reddit: pubblicati i dettagli, ecco tutto quello che c'è da sapere), assegnando una parte delle azioni agli investitori retail. Duron non esclude nemmeno la possibilità di effettuare un
piccolo aumento di capitale per "alimentare le ambizioni legate all'intelligenza artificiale", per cui la società sta esplorando l'introduzione di un chatbot.