Arm Holdings ha delineato i piani di espansione della società prima dell'
IPO da quasi 5 miliardi di dollari alla Borsa di New York. In occasione dell'incontro con gli investitori tenutosi in un lussuoso hotel della Grande Mela, l'Amministratore delegato Rene Haas ha fornito dettagli sulle prospettive dell'azienda.
In sostanza, il progettista dei chip britannico vuole diversificare il business dagli smartphone, il cui calo della domanda ha provocato una diminuzione dei ricavi nell'anno fiscale conclusosi a marzo. Nel 2022 infatti le entrate sono state di 2,68 miliardi di dollari, rispetto ai 2,7 miliardi del 2021.
Esponendo il programma della società sul fronte della propria attività economica,
Arm cerca di convincere le società partner a partecipare all'IPO. La società con sede a Cambridge si è già assicurata la presenza di alcuni clienti importanti come Apple, Nvidia e Alphabet, cercando una valutazione dell'azienda che potrebbe arrivare fino a 54,5 miliardi di dollari (
IPO Arm: si scaldano i motori, ecco come si muovono gli investitori).
Arm: cosa prevedono i piani di espansione
Arm ha individuato alcuni settori in cui il business potrebbe espandersi. Il mercato del cloud computing è uno di questi, in cui la società detiene una quota del 10% relativamente alla progettazione di chip. L'azienda britannica punta a crescere del 17% fino al 2025, sfruttando il boom dell'intelligenza artificiale.
Quanto al mercato automobilistico, su cui detiene una quota del 41%, è prevista un'espansione del 16%, mentre la crescita per il mercato mobile si attesta al 6%. Una delle componenti fondamentali del business è relativo alle royalty, arrivate a 1,68 miliardi di dollari nell'ultimo anno fiscale, in aumento rispetto agli 1,56 miliardi di dollari dell'anno precedente.
Arm: i rischi dalla Cina
Arm ha riferito anche che un punto chiave della sua capacità di crescita riguarda la Cina. Le vendite nel territorio cinese hanno rappresentato circa il 24,5% dei ricavi complessivi nell'ultimo anno fiscale. Quasi tutte provengono da Arm China, entità indipendente per la distribuzione della tecnologia di Arm nel Paese.
Questo però costituisce un rischio significativo per il business di Arm, per via dei debiti con l'unità, che è il suo principale cliente. Alla fine di marzo 2023, Arm ha dichiarato di avere un'esposizione debitoria di 386,9 milioni di dollari con Arm China, ma finora non sono state espresse preoccupazioni relativamente al rimborso.
La questione della Cina ha comunque una valenza particolare, in considerazione delle tensioni geopolitiche in atto tra il Dragone e gli Stati Uniti (ma anche altre potenze tra cui la Gran Bretagna) dal punto di vista commerciale, con sanzioni e divieti reciproci che rischiano di arrecare grossi danni alle aziende nazionali.