Gli investitori stanno abbandonando le azioni Walt Disney. Quest'anno il titolo DIS a Wall Street ha perso il 6,79%, a fronte di un guadagno del 16,3% dell'indice
S&P500. Dal 2021, quando la capitalizzazione della più grande società di intrattenimento del mondo si attestava a 367 miliardi di dollari,
il valore della società è sceso di circa 218 miliardi di dollari.
Sono svariate le motivazioni che hanno fatto perdere appetito agli operatori: il calo degli abbonati ai servizi di streaming e le perdite nelle attività di video online rappresentano i punti più controversi. Tuttavia, vi sono da aggiungere le tensioni derivanti dallo sciopero di attori e sceneggiatori di Hollywood, insieme ad alcuni aspetti fiscali che hanno riguardato determinati servizi.
Nel frattempo la società sta cercando di riorganizzare il business attuando una campagna di riduzione dei costi che include una razionalizzazione generale e soprattutto il taglio di 7 mila posti di lavoro.
Azioni Disney: ecco perché gli investitori non comprano
Con le perdite conseguite in questi anni, ora le azioni Disney scambiano a un prezzo inferiore a 17 volte i profitti previsti nei prossimi 12 mesi. Un calo drammatico se si prende a riferimento la fine del 2020, quando la società aveva multipli di 77 volte. Dopo una crescita delle azioni di oltre il 51% da inizio anno, Netflix è negoziata a 31 volte i guadagni futuri.
Nonostante i multipli di mercato convenienti gli investitori preferiscono restare alla larga dal titolo Disney. "Non voglio possederlo a breve termine e non so se voglio possederlo a lungo termine", ha detto Nancy Tengler, Chief investment officer di Laffer Tengler, che richiede il ripristino dei dividendi nel tentativo di rilanciare le azioni in Borsa.
Ross Gerber, co-fondatore e Amministratore delegato della società di gestione patrimoniale Gerber Kawasaki Inc., imputa allo sciopero uno dei motivi principali per cui si rende "sempre più nervoso" per gli investimenti in Disney. "Tradizionalmente sarei una delle persone che comprerebbero Disney", ha detto Gerber, tuttavia, "vorrei assistere alla fine delle controversie sindacali, ad una redditività di Disney+ e alla vendita di ESPN", ha aggiunto.
Secondo Keybanc, la rete sportiva potrebbe valere 30 miliardi di dollari, mentre Wedbush ha stimato un potenziale di 50 miliardi di dollari. "Sarebbe una grande mossa per loro monetizzare l'asset, perché chiaramente uno spacchettamento del gruppo Disney in questo momento vale più della Disney in blocco", ha detto Gerber.