Intesa Sanpaolo ha presentato la solita trimestrale robusta superando anche le aspettative degli analisti, ma le 
azioni ISP scendono alla 
Borsa di Milano: il titolo della principale banca italiana perde oltre 2 punti percentuali. 
 
 
È probabile che gli investitori stiano 
monetizzando i guadagni dopo il grande rally che ha portato a una crescita di valore quest'anno del 45%. La banca continua a remunerare gli azionisti in maniera molto generosa ma, in assenza di grandi notizie e con quotazioni arrivate alle stelle, chi cerca il capital gain vede meno spazio di crescita nelle azioni e quindi preferisce portare a casa il bottino alleggerendo la posizione. 
 
La comunità finanziaria mette in gioco anche la possibilità che il mercato abbia mal digerito il calo della redditività netta da interessi, ma questo si sapeva. La serie dei tagli ai tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea ha messo fine all'epoca d'oro degli istituti europei, che ora dovranno gestire il loro core business con margini di intermediazione più ristretti rinunciando agli extraprofitti degli ultimi anni.
 
Non è neanche escluso che il mercato abbia già scontato gli ottimi risultati della trimestrale di Intesa Sanpaolo e abbia messo in pratica, come spesso avviene, una sorta di "sell on news". 
 
 
Intesa Sanpaolo: i numeri della trimestrale
Nel terzo trimestre 2025, Intesa Sanpaolo ha conseguito proventi operativi netti per 6,64 miliardi di euro, in calo del 2,35% rispetto ai 6,8 miliardi di euro dello stesso periodo del 2024. Gli interessi netti sono risultati di 3,68 miliardi di euro, -6,60% in confronto ai 3,94 miliardi di euro del terzo quarto dell'anno scorso. Le commissioni nette sono ammontate a 2,44 miliardi di euro, +5,63% sui 2,31 miliardi di euro di un anno fa.
 
L'attività assicurativa ha prodotto entrate per 450 milioni di euro, che si confrontano con i 408 milioni di euro del terzo trimestre 2024 (+10,29%). La 
trimestrale di Intesa Sanpaolo si è chiusa con un 
utile netto di 2,37 miliardi di euro, -1,25% rispetto ai guadagni conseguiti nel medesimo periodo dell'anno passato. 
 
 
"Il nostro modello di business ben diversificato, la nostra solidità patrimoniale e la forte capacità di generare reddito sono i pilastri del successo di Intesa Sanpaolo", ha dichiarato l'Amministratore delegato 
Carlo Messina. "Siamo convinti che il potenziale già presente all’interno del gruppo continuerà a rafforzare la nostra leadership in Europa e la capacità di creare valore sostenibile per tutti i nostri stakeholder, mentre ci avviciniamo alla presentazione del nuovo Piano d’Impresa".
 
 
Dividendi e buyback
Per gli azionisti è previsto un significativo ritorno dal loro investimento, con 5,3 miliardi di euro di dividendi maturati nei primi nove mesi del 2025, di cui 3,24 miliardi di euro in distribuzione come acconto di novembre, unitamente al piano di riacquisto di azioni proprie di 2 miliardi di dollari che si è concluso questo mese.
 
Sui dividendi, il Consiglio di amministrazione ha deliberato un acconto a valere sui risultati del 2025 di 18,6 centesimi per azione, che rapportato all'ultimo prezzo di chiusura registrato a Piazza Affari comporta un rendimento del 3,3%. Il pagamento verrà effettuato il 26 novembre, con stacco della cedola il 24 novembre per gli utenti registrati il 25 novembre.
 
 
Intesa Sanpaolo: la guidance
In linea con il Piano di Impresa 2022-2025, Intesa Sanpaolo prevede un utile netto per l'anno in corso di oltre 9 miliardi di euro, con ricavi in crescita grazie a vari fattori, quali:
- la resilienza degli interessi netti;
- l'incremento delle commissioni nette e del risultato dell'attività assicurativa, basato sulla leadership del gruppo nell'attività di Wealth Management, Protection & Advisory;
- la forte crescita degli utili da trading;
- la riduzione dei costi operativi per effetto delle uscite volontarie già concordate e del turnover naturale;
- i benefici addizionali derivanti dalla tecnologia;
- la razionalizzazione degli immobili;
- il basso costo del rischio dovuto ai crediti deteriorati;
- il portafoglio crediti di elevata qualità;
- la gestione proattiva del credito;
- i minori tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo, non essendoci più contribuzione al fondo di garanzia dei depositi.
La banca prevede inoltre una distribuzione agli azionisti molto sostenuta, con un payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa. Per il 2025 è previsto una ulteriore distribuzione del dividendo da quantificare quando verranno approvati l'anno prossimo i risultati annuali.