Anche GM utilizzerà i Supercharger di Tesla: nasce lo standard USA | Investire.biz

Anche GM utilizzerà i Supercharger di Tesla: nasce lo standard USA

09 giu 2023 - 16:00

09 giu 2023 - 16:11

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Dopo Ford, anche GM ha annunciato un accordo per utilizzare le colonnine di ricarica di Tesla. L’accordo crea uno standard USA per le auto elettriche

General Motors ha annunciato una collaborazione con Tesla per integrare, a partire dal 2025, il design del connettore North American Charging Standard (NACS) nei suoi veicoli elettrici. Inoltre, la collaborazione amplierà l'accesso alla ricarica per i conducenti di veicoli elettrici GM presso i 12.000 Supercharger Tesla. "La nostra visione del futuro completamente elettrico significa produrre milioni di veicoli elettrici [...] creando al contempo un ecosistema che accelererà l'adozione di massa", ha dichiarato Mary Barra, Presidente e Ceo di GM. 

La rete di Supercharger Tesla sarà aperta ai conducenti di veicoli elettrici GM a partire dal 2024 e inizialmente richiederà l'uso di un adattatore. A partire dal 2025, i primi EV GM saranno costruiti con un ingresso NACS per l'accesso diretto ai Supercharger Tesla senza adattatore. GM metterà a disposizione dei conducenti di veicoli abilitati al NACS degli adattatori per consentire l'utilizzo delle stazioni di ricarica rapida compatibili con il CCS (Combined Charging System). “Non ci vorrà molto prima che il NACS in NordAmerica superi lo standard CCS”, ha detto David Whiston di Morningstar Research (e nel giro di qualche anno il NACS potrebbe diventare lo standard globale). 

GM integrerà inoltre la rete di Supercharger Tesla nelle sue applicazioni per veicoli e dispositivi mobili, aiutando i conducenti a localizzare, pagare e avviare la ricarica presso i Supercharger Tesla disponibili in modo rapido e semplice. GM, che a seguito dell’acquisizione di Musk aveva sospeso la pubblicità su Twitter ( Twitter: anche Stellantis sospende annunci dopo l’arrivo di Musk), ha annunciato l’intesa proprio tramite il social dei cinguettii. 

 

 

 

Anche se i dettagli finanziari dell'accordo tra le due società non sono stati resi noti, Darryll Harrison, portavoce di GM, ha fatto sapere che non ci saranno pagamenti a favore di Tesla. “Tesla otterrà un migliore utilizzo della propria rete e tutti i nuovi introiti derivanti dalla ricarica, che la aiuteranno a espandere ulteriormente la rete", ha detto Harrison (e nel giro di qualche anno il NACS potrebbe diventare lo standard globale) 

Gli investitori apprezzano la notizia: poco dopo l’avvio degli scambi a Wall Street, le azioni Tesla salgono del 4,4% a 245,2 dollari mentre il titolo GM guadagna il 4,18% salendo a 37,35 dollari. Al contrario, le azioni delle società di ricarica indipendenti come ChargePoint (-9,21% a 8,73$) e EVgo (-8,05% a 4 $) pagano un conto particolarmente salato.

 

 

Ford dal 2025 realizzerà auto con lo standard di ricarica Tesla

Qualche giorno fa, il 25 maggio, un accordo simile a quello siglato con GM aveva permesso al maggior produttore statunitense, Ford Motor, di diventare la prima grande casa automobilistica ad adottare lo standard di ricarica proprietario di Tesla. L’intesa consente a chi guida una vettura elettrica del colosso di Dearborn di accedere, a partire dal 2024, alle colonnine di ricarica di Tesla in Stati Uniti e Canada.  

“Si tratta di un’ottima notizia per i nostri clienti, che avranno un accesso senza precedenti alla più grande rete di ricariche veloci negli Stati Uniti e in Canada, con oltre 12.000 Supercharger Tesla e oltre 10.000 ricariche veloci già presenti nella rete di ricarica BlueOval", ha dichiarato Jim Farley, Presidente e Amministratore delegato di Ford. “L'accesso diffuso alla ricarica rapida è assolutamente fondamentale per la nostra crescita come marchio EV". 

Un adattatore sviluppato da Tesla consentirà agli EV Ford dotati di porta CCS di accedere ai Supercharger V3 di Tesla. A partire dal 2025, Ford doterà i futuri veicoli elettrici dello standard di ricarica Tesla, eliminando la necessità di un adattatore per l'accesso diretto ai Supercharger Tesla. 

 

 

Tesla: cosa significano gli accordi con Ford e GM

Gli accordi con Ford e GM sono in linea con l’annuncio di Tesla, datato novembre 2022, di voler aprire il sistema di ricarica proprietario ad altre case automobilistiche e agli operatori delle reti di ricarica. I Supercharger di Tesla rappresentano circa il 60% del totale dei caricatori veloci statunitensi e permettono di aggiungere centinaia di chilometri di autonomia di guida in un'ora o meno. “Non vogliamo che la rete di Supercharger di Tesla diventi un giardino recintato. Vogliamo che sia qualcosa che sostenga l'elettrificazione e il trasporto sostenibile", ha dichiarato Elon Musk, CEO di Tesla. 

“Aprire” il proprio sistema di ricarica agli altri produttori accelera l’adozione dell’elettrico da parte dei consumatori, decreta la nascita di uno standard per le ricariche negli Stati Uniti (le tre case rappresentano il 70% delle vendite elettriche nel Pese) e permette a Musk di consolidare il suo ruolo di primo fornitore di energia per i veicoli elettrici del NordAmerica

In questo modo Tesla aumenta il suo focus sul comparto energetico: al business dei pannelli solari di ultima generazione ed quello delle batterie di accumulo per impianti fotovoltaici, a metà dicembre si è aggiunta Tesla Electric. Tramite quest’ultima, Tesla diventa un'azienda energetica in grado di acquistare energia dagli utenti (nei primi tempi lo shopping sarà limitato a quegli utenti possiedono i Tesla Powerwall) e di rivenderla sul mercato ad altre famiglie. Per ora, il servizio è stato lanciato in Texas ma a breve dovrebbe essere esteso ad altri Stati. 

Per chi acquista una Ford o un’auto del gruppo GM (tra cui Chevrolet, Buick, GMC e Cadillac), l’intesa permette di disporre di una rete potente e capillare per ricaricare i propri veicoli ed implica un forte risparmio (stimato da Barra in 400 milioni di dollari). 

Inoltre, accordi di questo tipo sono dettati anche da considerazioni politiche: l’adozione di un sistema di ricarica combinato rappresenta uno degli elementi richiesti dall’amministrazione Biden per beneficiare dei miliardi di dollari di sovvenzioni federali per le nuove stazioni di ricarica. 

 

 

 

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