Eli Lilly ha chiuso l'ultima seduta di Wall Street in rialzo dello 0,93% a 465,70 dollari, raggiungendo una capitalizzazione di oltre 442 miliardi di dollari. Negli ultimi quattro mesi il gigante di Indianapolis ha aggiunto oltre 94 miliardi di dollari al suo valore di mercato, guadagnando la palma di azienda sanitaria con la maggiore market cap a scapito, per la prima volta da oltre un decennio, del colosso UnitedHealth Group (che ha chiuso l'ultima seduta in calo dell'1,39% a 471,22 dollari, con un valore di mercato di 438,72 miliardi di dollari).
L'ascesa ha permesso al titolo Eli Lilly di registrare la performance migliore all'interno dell'indice S&P 500 Pharmaceuticals.
Eli Lilly: ecco i motivi della scalata
A guidare il rally di Eli Lilly è stato il grande entusiasmo intorno all'approvazione da parte della Food & Drug Administration di Mounjaro, il farmaco per il trattamento dell'obesità. A questo si è aggiunta la sperimentazione in corso per Donanemab, la terapia sull'Alzheimer che ha acceso le speranze di un numero elevato di persone colpite dalla malattia. La società prevede di richiedere l'approvazione, dopo che lo studio in fase avanzata ha mostrato la capacità del farmaco di modificare il decorso della malattia della forma più comune di demenza.
Secondo Evan Seigerman, analista di BMO Capital Markets, il successo dell'azienda non sta solo nei farmaci in sé, ma anche nella "capacità di commercializzarli e lanciarli con successo". A giudizio di Carter Gould, analista di Barclays, il trattamento di Eli Lilly sull'obesità dà un'idea delle opportunità in questo settore, oltre che della "posizione di leadership della grande azienda farmaceutica".
La crisi di UnitedHealth
Il grande successo di Eli Lilly che ha portato a scalare i vertici della classifica delle aziende sanitarie più capitalizzate è stato accompagnato dal declino di UnitedHealth, che rispetto ai livelli record di ottobre 2022 ha registrato una perdita in Borsa del 15%. Ciò che ha determinato l'appannamento del gigante delle assicurazioni sanitarie con sede nel Minnesota riguarda la pressione che il settore assicurativo ha subito in merito ai cambiamenti in Medicare, nonché al controllo crescente delle autorità governative sui gestori dei benefici farmaceutici.
Tra l'altro, John Rex, direttore finanziario di UnitedHealth, il mese scorso ha lanciato l'allarme in relazione alle spese più alte del previsto per le cure mediche, il che ha portato molti pazienti a rinviare alcuni interventi chirurgici e visite di controllo. Gli assicuratori sono molto sensibili alle fluttuazioni dei costi medici e qualsiasi indicazione di una tendenza al rialzo inaspettata può rendere nervosi gli investitori. Infatti, il messaggio di Rex è stato preso male dal mercato, che ha subito messo pressione alle azioni quotate in Borsa.