Le azioni Currys balzano del 38% alla Borsa di Londra, sulla notizia che il gruppo britannico ha ricevuto una manifestazione d'interesse da
JD.com. Il rivenditore online cinese si contrappone alla società di investimento
Elliott Advisors nella gara per acquisire la società che vende materiale elettrico in Gran Bretagna, Irlanda, Svezia, Norvegia, Danimarca e Finlandia.
JD.com ha affermato che l'offerta potrebbe essere fatta totalmente in contanti per l'intero capitale azionario, sebbene una possibile transazione si trovi ancora nelle fasi preliminari. Da quanto riportato dal quotidiano britannico Telegraph, nelle ultime settimane ci sarebbero stati dei colloqui esplorativi tra le due società per sondare l'esistenza di condizioni per un accordo.
Currys: ecco perché JD.com vuole acquisire la società
Nel fine settimana Elliott si è fatto avanti offrendo 62 pence in contanti per ogni azione Currys, pari ad una valutazione del rivenditore britannico di 700 milioni di sterline. La proposta però è stata respinta da Currys, che l'ha considerata significativamente al di sotto del reale valore della società. Per questo motivo, Elliott ha riferito di valutare un'ulteriore offerta, adeguando il prezzo. Ora, sulla base delle regole britanniche, ha tempo fino al 16 marzo per rilanciare oppure per abbandonare la trattativa.
Per la verità, negli ultimi due anni la società britannica ha perso oltre la metà della sua capitalizzazione. La crisi è stata innescata dalla pandemia, ma il gruppo ha faticato a riprendersi di fronte a un calo delle vendite determinato dall'elevata inflazione che ha ridotto il potere d'acquisto dei consumatori. Currys però controlla un quarto del mercato britannico degli elettrodomestici, registrando nel 2023 vendite complessive per 5,1 miliardi di sterline nel Regno Unito e 4,4 miliardi in Irlanda. Inoltre, l'azienda ha affermato che il miglioramento della fiducia dei consumatori e la trasformazione del business nei Paesi nordici alla fine porteranno benefici ai conti della società.
Il calo delle azioni ha comunque significato multipli molto interessanti. Le azioni scambiano appena a 5,58 volte i guadagni attesi. Questo valore è tra i più bassi considerando le aziende che fanno parte dell'indice Stoxx 600 ed è questo uno dei motivi che ha attirato l'interesse di JD.com.
"Questa mossa è una nuova prova che si ritiene che gli asset del Regno Unito offrano un valore significativo, ancora in parte appesantiti dall'impatto della Brexit, dall'indebolimento della sterlina e dalla stagnazione dell'economia britannica", ha dichiarato Susannah Streeter, responsabile dei mercati di Hargreaves Lansdown.
C'è da dire però che oltre due terzi delle vendite di Currys sono realizzate attraverso i negozi fisici, mentre JD.com è un gigante dell'e-commerce in Cina. Questo potrebbe creare problemi nel coniugare le due attività, secondo gli analisti.