Per tutto il 2022 le azioni e le obbligazioni si sono mosse nella stessa direzione, mandando in tilt la classica strategia 60/40. Questa prevede che il portafoglio d'investimento sia ripartito tra il 60% in azioni e il 40% in obbligazioni. La presenza del reddito fisso ha lo scopo di mitigare le perdite sul fronte degli asset rischiosi quando si manifestano turbolenze di mercato. E lo scorso anno di motivi affinché la stabilità venisse minata ce ne sono creati parecchi. Il principale ha riguardato l'aumento dei tassi d'interesse da parte delle Banche centrali.
Tuttavia, i bond non hanno fatto il loro lavoro, perché il rialzo dei rendimenti sul mercato ha fatto scendere il prezzo dei titoli quotati. Di conseguenza, il calo azionario non è stato attutito da un passaggio degli investitori verso il mercato obbligazionario. Nel periodo che va dai massimi di gennaio 2022 dell'S&P 500 ai minimi di ottobre dello stesso anno, l'ETF che riproduce l'indice è sceso del 18%, compresi i dividendi reinvestiti, mentre l'iShares 20+ Year Treasury Bond ETF ha perso il 31%.
Azioni vs obbligazioni: come si stanno comportando nel 2023
Nelle ultime settimane vi è una tendenza molto diversa. Le azioni sono scese, ma le obbligazioni non hanno seguito lo stesso percorso, grazie alla riduzione dei rendimenti. Questa perdita di correlazione dipende essenzialmente dal fatto che i mercati temono che la crisi bancaria finisca per colpire l'economia, portando una recessione e ridimensionando gli utili societari. Di conseguenza, gli investitori preferiscono vendere le azioni, in un clima di avversione al rischio, rifugiandosi sulle attività a reddito fisso, prime tra tutte quelle che riguardano i titoli di Stato più sicuri.
Secondo Julian Emanuel, strategist di Evercore, "gli eventi sistemici delle ultime due settimane hanno capovolto il copione. Siamo tornati al risk off, per ora". In sostanza, le obbligazioni sono tornate a svolgere il loro compito storico di fornire sicurezza di portafoglio quando le azioni si trovano sotto pressione. "Le azioni e i titoli del Tesoro a lunga scadenza dovrebbero iniziare a disaccoppiarsi", hanno scritto gli analisti del fornitore di dati DataTrek.
Quanto sarà importante la riunione della Fed
Questa sera ci sarà la
decisione sui tassi d'interesse da parte della Federal Reserve, con la conferenza stampa del governatore
Jerome Powell a concludere la due giorni di meeting dell'istituto monetario. Quanto risulterà dall'incontro sarà di cruciale importanza per intuire come si comporterà il mercato da qui in avanti, soprattutto se la perdita di correlazione rimarrà tale oppure si tornerà al punto di partenza.
Non è un caso che la correlazione si sia mantenuta alta in un periodo in cui la Fed era particolarmente aggressiva sui tassi e si sia affievolita allorché la Banca centrale ha ammorbidito la linea. Dopo quanto successo nell'ultimo periodo, con il fallimento di tre banche americane e le turbolenze sul sistema finanziario, Powell dovrebbe evitare mosse troppo audaci, scongiurando per il momento un ritorno al passato.