Proseguono le tensioni tra USA e Cina, questa volta sul fronte delle quotazioni in Borsa. JP Morgan Chase e Bank of America dovrebbero rinunciare all'incarico di curare l'offerta pubblica iniziale (IPO) del colosso cinese delle batterie per veicoli elettrici CATL, ha affermato ieri un membro del Congresso repubblicano. Vediamo i dettagli.
CATL: pressing su JPMorgan e BofA per stop IPO, ecco perchè
John Moolenaar, presidente della Commissione speciale della Camera sui rapporti con la Cina, ha dichiarato di aver inviato una lettera al CEO di JP Morgan, Jamie Dimon, e al CEO di Bank of America, Brian Moynihan, esortandoli a ritirarsi dalla sottoscrizione della prossima IPO a Hong Kong.
CATL è stata designata come azienda militare cinese dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e le sue batterie agli ioni di litio potrebbero presto alimentare la flotta sottomarina cinese, ha scritto Moolenaar nella lettera a Dimon.
Moolenaar ha anche affermato che l'azienda ha legami con un'entità paramilitare che gestisce campi di lavoro forzato per la minoranza uigura nella regione cinese dello Xinjiang. "Se JP Morgan e Bank of America procederanno con questa IPO, rischiano di rendersi complici del genocidio, minando l'industria americana e mettendo in pericolo i membri delle forze armate statunitensi", ha affermato.
CATL dopo la sua aggiunta alla lista del Dipartimento della Difesa a gennaio, ha dichiarato di "non essere coinvolta in alcuna attività militare". CATL ha anche negato di avere fornitori nella regione dello Xinjiang.
CATL punta a raccogliere almeno 5 miliardi di dollari
La quotazione alla Borsa di Hong Kong è prevista per il secondo trimestre di quest'anno. Reuters aveva precedentemente riportato che CATL punta a raccogliere almeno 5 miliardi di dollari con la sua IPO, che sarebbe la più grande a Hong Kong negli ultimi quattro anni, da quando Kuaishou Technology ha raccolto 6,2 miliardi di dollari.
A inizio anno, sempre Reuters aveva riferito che la società era uno dei principali fornitori di batterie al litio ferro fosfato per lo stabilimento di Tesla a Shanghai, il più grande dell'azienda automobilistica statunitense guidata dal miliardario Elon Musk.