Brutta tegola in casa Apple dopo che la Commissione Europea ha deciso una multa da 1,8 miliardi di dollari per il gigante statunitense dell'iPhone. Il braccio esecutivo dell'Unione Europea ha accusato l'azienda di Cupertino di abuso di posizione dominante nel mercato dello streaming musicale. In sostanza, Apple avrebbe attuato delle restrizioni agli sviluppatori delle app che impedivano di informare gli utenti iOS circa servizi di abbonamento più economici rispetto all'ecosistema Apple. Quest'ultima avrebbe altresì vietato agli stessi sviluppatori di fornire istruzioni su come gli utenti potevano abbonarsi alle offerte meno care.
La seconda azienda più capitalizzata del mondo ha replicato affermando che ricorrerà in appello contro la decisione della Commissione, che non avrebbe "scoperto alcuna prova credibile di danni ai consumatori, ignorando la realtà di un mercato fiorente e in rapida crescita".
La reazione dei mercati finanziari è negativa per le
azioni Apple: il titolo nelle contrattazioni prima del suono della campanella di apertura di Wall Street perde circa 1,3 punti percentuali.
Apple: si alza il tono dello scontro con l'Europa
L'indagine della Commissione Europea è stata aperta nel 2019 a seguito di una denuncia da parte della società di streaming musicale Spotify per presunta condotta anticoncorrenziale attuata da Apple. Condotta che, secondo l'Antitrust UE, si sarebbe perpetrata per quasi 10 anni. In questo periodo, "potrebbe aver portato molti utenti iOS a pagare prezzi significativamente più alti per gli abbonamenti allo streaming musicale a causa dell'elevata commissione imposta da Apple agli sviluppatori (30%) e trasferita ai consumatori sotto forma di prezzi di abbonamento più elevati per lo stesso servizio sull'App Store di Apple", ha affermato l'istituto.
L'ammenda che dovrà ora pagare Apple è
la prima comminata dall'UE all'azienda, anche se la società guidata da
Tim Cook era stata colpita in Europa nel 2020 da una sanzione dell'autorità francese da 1,1 miliardi di euro, poi ridotta a 372 milioni di euro in appello, per presunto comportamento anticoncorrenziale.
Ad ogni modo, la multa alzerà probabilmente il tono dello scontro tra Bruxelles e le big tech americane. Lo scorso anno la Commissione Europea ha designato Apple, Microsoft e Meta Platforms come gatekeeper nell'ambito del Digital Markets Act. Si tratta di un termine riferito alle grandi piattaforme Internet che limitano l'accesso ad alcuni servizi di base come la ricerca online, la pubblicità, la messaggistica e le comunicazioni. Alcune piccole aziende operative nel Web si erano lamentate per le pratiche commerciali anticoncorrenziali da parte delle big tech, il che ha portato l'autorità per la concorrenza e il mercato a scendere in campo direttamente.
L'impatto su Apple è stato significativo, perché la società ha annunciato quest'anno di voler aprire le sue piattaforme ad app store alternativi. Le aziende tecnologiche comunque hanno tempo fino al 6 marzo per conformarsi al nuovo Digital Markets Act.