L’entrata in vigore dei dazi ieri ha pesantemente condizionato la seduta dei listini statunitensi. Se fino all’ultimo le misure sono state interpretate come il solito approccio negoziale di Trump, l’effettiva applicazione ha fatto scattare le vendite sui listini.
Sulle merci in arrivo da Canada e Messico è previsto un aggravio del 25% mentre nel caso del “Made in China” pesa un ulteriore 10%. La decisione ha provocato un’immediata reazione da parte del Canada, con il Primo Ministro Justin Trudeau che ha annunciato tariffe di ritorsione del 25% su 155 miliardi di dollari di prodotti americani, e la contromossa di Trump: “quando il Canada imporrà una tariffa di ritorsione sugli Stati Uniti, la nostra tariffa reciproca aumenterà immediatamente di un importo simile!".
Il Messico prevede di rispondere entro il fine settimana, mentre la Cina ha già emanato tariffe di ritorsione su cibo e altri prodotti agricoli, oltre ad aver intentato una causa presso l'Organizzazione mondiale del commercio.
Trump questa volta ha deciso di spingere più in là la sua tattica di negoziazione. Poco dopo la chiusura dei mercati, il Segretario al Commercio Howard Lutnick ha detto a Fox Business che Trump potrebbe apportare modifiche alle tariffe di Messico e Canada già nella giornata di oggi. "Penso che troverà un accordo con loro", ha detto Lutnick.
In questo contesto, il future sul Dow Jones e quello sullo S&P 500 salgono di mezzo punto percentuale mentre il derivato sul Nasdaq avanza dello 0,65%.
Michael Green, capo degli strategist di Simplify Asset Management, ha rilevato che l’escalation della guerra commerciale, esacerbata da tariffe di ritorsione, potrebbe frenare l'economia in futuro, sebbene non sia ancora chiaro quali saranno le prospettive a lungo termine."Si finisce quasi in un regime di risparmio forzato, che a sua volta influisce negativamente sull'occupazione, influisce negativamente sulla ricchezza, ed è questo che i mercati stanno cercando di stabilire in questo momento”.
Oggi in agenda macroeconomica troviamo la stima ADP sul saldo occupazionale nel settore privato USA a gennaio, i dati relativi il sentiment dei direttori degli acquisti del settore dei servizi (sia nella versione di S&P Global che in quella dell’Institute for Supply Management) e l’indice degli ordini alle fabbriche.
Borse USA Oggi: le azioni in focus
Vediamo quali sono le azioni da tenere d’occhio sulle Borse USA nella seduta del 5 marzo 2025.
- Incremento del 2% nel pre-market per le azioni Tesla, ieri in calo del 4,43%. Con il rosso del 10% messo a segno nelle ultime cinque sedute, il saldo dell’ultimo mese è negativo di circa 30 punti percentuali. Il titolo sconta i dazi, vendite deboli in Cina e l'impatto di uno "sciopero degli acquirenti" (Tesla in caduta libera: cosa succede al titolo a Wall Street?).
- Rialzo prima dell’avvio anche per Nvidia (+1,6%) dopo il passivo dell’8,4% degli ultimi cinque giorni.
- Palantir Technologies avanza del 2,91% grazie alla promozione da “underperform” a “market perform” arrivata dagli analisti di William Blair.
- Nel pre-mercato le azioni AeroVironment perdono il 19% dopo una guidance debole sull'anno fiscale.
- Tra le società che alzano il velo sui conti troviamo Marvell Technology, Veeva Systems, Zscaler, Brown Forman e The Campbell's Company (Trimestrali USA: oggi è il turno di 137 società).