Nvidia si avvia a grandi falcate verso una capitalizzazione di 5.000 miliardi di dollari, grazie al nuovo impulso alle azioni fornito dal presidente degli Stati Uniti
Donald Trump. Nell'ultima seduta a Wall Street, le azioni del più grande progettista di chip al mondo sono balzate del 4,98% permettendo alla market cap di consolidare la testa della classifica tra le aziende più capitalizzate con un valore di 4.894 miliardi di dollari.
Il capo della Casa Bianca ha detto che discuterà con Xi Jinping dei processori di intelligenza artificiale Blackwell nell'atteso vertice di domani tra i due leader di USA e Cina. Il potente chip di fascia alta di Nvidia è stato vietato per l'esportazione in Cina e una rimozione di tale divieto potrebbe liberare un fiume di denaro nelle casse del colosso di Santa Clara. Allo stesso tempo, il via libera sarebbe una concessione significativa di Trump a Pechino nell'ambito di un accordo più ampio.
Ma la Cina vuole i chip di Nvidia?
Gli investitori festeggiano per l'apertura di Trump all'esportazione in Cina dei chip Nvidia all'avanguardia, ma probabilmente non tengono in considerazione un fattore: la tendenza di Pechino a essere autosufficiente nel campo dei semiconduttori AI (Artificial Intelligence). Dal 2022, Nvidia non può vendere il suo migliore hardware ai clienti cinesi a causa delle restrizioni imposte dall'amministrazione Biden per timore di dare un vantaggio militare al governo cinese.
L'Amministratore delegato di Nvidia,
Jensen Huang, si è espresso in maniera netta su queste regole, affermando che la quota di mercato di Nvidia in Cina è passata da un picco del 95% a praticamente zero. Anzi, le strette hanno avuto come effetto collaterale il fatto che la seconda potenza economica mondiale si è attrezzata migliorando la sua capacità di produzione locale attraverso le proprie aziende come Huawei Technologies.
A inizio 2025, Trump ha imposto restrizioni anche ai chip H20, meno avanzati rispetto a quelli più potenti. I processori erano stati progettati specificamente per il mercato cinese, quindi Nvidia ha dovuto svalutare miliardi di dollari di entrate. Quando il magnate 79enne ha fatto un passo indietro permettendo la spedizione del chip in cambio di una tassa del 15% sulle entrate, era troppo tardi.
Le vendite di H20 non sono mai partite, perché nel frattempo le autorità cinesi hanno scoraggiato le proprie aziende dall'utilizzare questo prodotto proprio per agevolare l'ecosistema locale. "Il presidente ci ha autorizzato a spedire in Cina, ma la Cina ce lo ha impedito", ha detto Huang ai giornalisti durante l'evento aziendale di questa settimana a Washington. "Hanno detto molto chiaramente che non vogliono che Nvidia sia lì in questo momento".
Tuttavia, le aziende cinesi sono desiderose di avere l'accesso alla linea Blackwell, la più potente in assoluto e di cui si servono colossi dell'intelligenza artificiale come OpenAI e Meta Platforms. Bisognerebbe vedere come questo si concili con le priorità di Pechino votate all'autosufficienza, come del resto ribadito dai vertici del Paese al Quarto Plenum che si è svolto la scorsa settimana. "Spero che la situazione cambi in futuro, perché credo che la Cina sia un mercato molto importante", ha detto Huang.
Altre grandi novità
La giornata di ieri è stata un fiume di notizie positive per le
azioni Nvidia, oltre alle dichiarazioni di Trump. L'azienda
costruirà ben sette supercomputer AI per il Dipartimento dell'Energia statunitense, con lo scopo di sostenere l'arsenale nucleare e la ricerca sulle energie alternative. Il più grande supercomputer sarà realizzato insieme a Oracle e conterrà 100 mila chip Blackwell.
"Mettere il peso della nazione a sostegno della crescita energetica ha cambiato completamente le carte in tavola", ha detto Huang. "Se non fosse successo, avremmo potuto trovarci in una brutta situazione, e voglio ringraziare il presidente Trump per questo".
Un'altra novità importante è che Nvidia punterà al mercato delle telecomunicazioni AI attraverso un accordo con la finlandese Nokia. La società americana investirà 1 miliardo di dollari per una partecipazione del 2,9% in Nokia e nel frattempo ha presentato Arc, una nuova linea di prodotti progettata per le apparecchiature di telecomunicazione. L'obiettivo della partnership è il miglioramento dell'efficienza energetica delle stazioni base dell'azienda per il 6G. "Saremo in grado di aggiornare milioni di stazioni base in tutto il mondo", ha detto Huang.
Nvidia ha anche annunciato una partnership con Palantir Technologies, che lavora a stretto contatto con il governo, in modo da migliorare la logistica delle aziende. Inoltre, costruirà una nuova piattaforma tecnologica per le auto a guida autonoma che si chiamerà Hyperion. In questo collaborerà con Uber, che sta creando una rete di robotaxi.
"Questi annunci dimostrano la capacità di Nvidia di estendere il proprio raggio d'azione oltre i clienti principali dei data center", ha detto Gil Luria, analista di D.A. Davidson. "Anche se questi progetti impallidiscono rispetto agli investimenti degli hyperscaler come Microsoft, Amazon, Google e Meta, potrebbero creare nuovi mercati per Nvidia".