Lo S&P 500 scenderà di un ulteriore 2,6% a 5.400 punti mentre le azioni europee dovrebbero registrare un -15%. A dirlo è Sebastian Raedler, responsabile della strategia azionaria europea presso Bank of America. Per l’esperto i segnali che preannunciano l’inizio di un mercato orso ci sono tutti.
BofA: perché le azioni vanno vendute
"Se potessi elencare i momenti in cui dovresti assumere un atteggiamento ribassista direi che è quando i mercati sono ai massimi storici, i premi di rischio sono ai minimi, gli utili e i margini sono già ai massimi livelli e la ripresa del ciclo macroeconomico statunitense è nelle sue ultime fasi", ha dichiarato Raedler nel corso della trasmissione "Squawk Box Europe".
Tra i fattori ribassisti l’esperto include anche l’aumento del tasso di disoccupazione USA che, nonostante parta da un livello basso, rappresenta un segnale “inquietante”. "Storicamente, ogni volta che il tasso di disoccupazione ha iniziato a salire, non è mai più sceso. Ha sempre coinciso con la fine del ciclo economico".
A giugno il tasso di disoccupazione della prima economia si è spinto sui massimi dal novembre 2021 al 4,1% mentre nell’ultima settimana di rilevazione le nuove richieste di sussidio hanno totalizzato 243 mila unità, oltre 20 punti percentuali al di sopra del livello di inizio anno. Con un mercato del lavoro in indebolimento, Raedler sottolinea come spesso, nel breve periodo, il tasso di disoccupazione sia stato inversamente correlato con i rendimenti del mercato azionario.
L’esperienza ci dice, continua lo strategist, che queste condizioni economiche portano a premi di rischio più elevati ed a prezzi degli asset più bassi, soprattutto alla luce degli attuali livelli.
Cosa guardare ora
Venerdì sarà la volta del dato definitivo sul sentiment dei consumatori misurato dall’Università del Michigan. Il dato, che Raedler definisce “al collasso", va monitorato con particolare attenzione perché segnala in anticipo l’andamento dei consumi. L’ultima rilevazione, in versione flash, ha evidenziato un -7,7% rispetto alla precedente rilevazione ed un -3,2% nel confronto con il luglio 2023: i livelli attuali sono “coerenti con una crescita negativa dei consumi”.