La settimana che si è appena chiusa a Wall Street si è rivelata sostanzialmente positiva nonostante il mercato abbia dato diversi cenni di nervosismo.
Le trimestrali statunitensi sono già entrate nel vivo, rilevando luci e ombre. Le banche hanno mostrato nel complesso una certa solidità, non risentendo particolarmente del calo delle attività legate ai prestiti a causa dell'aumento dei tassi d'interesse. Hanno sorpreso in positivo i
conti di Netflix, che ha recuperato buona parte degli abbonati persi nei precedenti trimestri. Mentre notizie molto negative sono arrivate con le
trimestrali di Snap, che ha sofferto terribilmente per il calo della spesa pubblicitaria e ha abbassato la guidance per il quarto trimestre, e di
Tesla.
La prossima settimana preannuncia fuochi d'artificio, perché entreranno in azione le big tech come Apple, Microsoft, Aplhabet, Amazon, Meta Platforms, oltre a SAP, Shopify, Seagete, ServiceNow e Corning. Il settore tecnologico è sempre un osservato speciale in un momento storico in cui la
Federal Reserve continua ad alzare i tassi d'interesse. I fattori negativi che minacciano la tenuta dei conti societari sono diversi, come
il dollaro forte e una domanda dei consumatori che deve fare i conti con l'inflazione e con i timori recessivi.
Big tech: ecco cosa potrebbero dire le trimestrali
Entrando nel merito dei risultati che saranno rilasciati dalle aziende tech, saranno quattro gli elementi che emergeranno nella valutazione degli operatori di mercato. Il primo riguarda il cloud computing. Amazon Web Service, Azure di Microsoft e Google Cloud di Alphabet hanno mostrato nel secondo trimestre una forte crescita, seppur con una leggera decelerazione rispetto al trimestre terminato a marzo. Il cloud è strettamente legato al consumo; quindi, un rallentamento economico potrebbe aver diminuito il business dei clienti determinando una minore richiesta. Questo settore oggi è particolarmente importante per le big tech e, di conseguenza, dati deludenti potrebbero impattare in maniera importante sui corsi azionari.
Il secondo elemento fa riferimento alla pubblicità. La trimestrale di Snap ha lanciato segnali inquietanti. Gli inserzionisti stanno riducendo gli annunci perché l'inflazione e la possibilità di una recessione hanno ridotto il budget delle aziende. Le società come Meta e Alphabet sono particolarmente coinvolte, in quanto il loro core business si fonda sugli annunci pubblicitari. In questo contesto va inserita la presenza di un concorrente estremamente pericoloso come TikTok.
Il terzo elemento attiene alla domanda di PC. La società di ricerca Gartner ha riferito che nel terzo trimestre a livello globale le spedizioni di computer sono affondate del 19,5%, ossia il calo più forte di sempre. Con quello registrato tra luglio e settembre, salgono a quattro le contrazioni trimestrali consecutive. Focus quindi sulle aziende che producono PC come Dell Technologies e HP, nonché sui produttori di chip come Intel, Advanced Micro Devices, Nvidia e Micro Technology.
L'ultimo elemento riguarda la guidance, con riferimento allo shopping natalizio e al budget di spesa. Le previsioni delle aziende sulle vendite durante il periodo di festa verranno passate al setaccio per capire perchè in genere si tratta di un trimestre notoriamente forte. Alcuni segnali non sono incoraggianti.
Cosa diranno le aziende sui budget di spesa sarà molto significativo. La scorsa settimana l'Amministratore Delegato di IBM, Arvind Krishna ha affermato che negli Stati Uniti e in Asia le spese si confermano robuste, mentre i clienti dell'Europa occidentale sono diventati più cauti.