Le Big Tech americane continuano a essere prese d'assalto dalle autorità di regolamentazione di tutto il mondo a causa di una presenza ritenuta ormai troppo ingombrante in diversi strati dell'economia. Da ultima è stata l'Autorité de la Concurrence ad aver messo nel mirino le grandi società tecnologiche sul fronte dell'intelligenza artificiale generativa.
"Questo settore in forte espansione sta rapidamente prendendo forma attorno ad aziende che hanno già un forte presenza nei mercati adiacenti, con il rischio che utilizzino il loro attuale potere di mercato per espandersi", ha osservato l'Autorità garante della concorrenza francese. Quest'ultima ha avviato un'indagine aprendo una consultazione pubblica in cui sono coinvolte le aziende che rispondono in merito alle strategie messe in atto dai più grandi operatori del settore. I commenti verranno raccolti fino al 22 marzo, dopodiché la Commissione emetterà un parere.
L'esame si concentrerà in maniera speciale sull'infrastruttura cloud, con riferimento ai dati e alla forza di lavoro qualificata. In tale contesto, i colossi come Microsoft, Amazon e Alphabet sono particolarmente interessati, in quanto risultano tra i maggiori fornitori di cloud computing in interazione con l'intelligenza artificiale. Non finisce qui, perché l'organismo di vigilanza metterà sotto esame anche gli investimenti che le Big Tech hanno effettuato nelle start-up specializzate nell'AI (Artificial Intelligence). Nel calderone ricade soprattutto Microsoft, che ha stanziato oltre 10 miliardi di dollari per il chatbot ChatGPT di OpenAI che ha rivoluzionato il mercato a partire dalla fine del 2022.
Big Tech: un consorzio sulla sicurezza AI
L'intelligenza artificiale si sta rivelando una miniera d'oro per le Big Tech americane e i resoconti delle trimestrali ne sono una palese dimostrazione. Da quando hanno adottato i modelli attinenti alla nuova tecnologia nel loro business, i ricavi e gli utili si sono mantenuti molto forti nonostante le diverse difficoltà sul fronte macroeconomico e geopolitico. Questo si è riflesso nei guadagni in Borsa, con molte società come Microsoft e Nvidia che aggiornano costantemente i loro massimi storici.
Le autorità sono preoccupate per il dominio che le Big Tech possono esercitare sul versante del libero mercato, ma anche per ciò che attiene la
sicurezza. Al riguardo, nella giornata di ieri, il Segretario al Commercio USA Gina Raimondo ha presentato l'
Istituto per la Sicurezza dell'AI degli Stati Uniti (
AISIC). Si tratta di un soggetto che include OpenAI, Alphabet, Anthropic, Microsoft, Meta Platforms, Alphabet, Apple, Amazon, Nvidia, Palantir, Intel, JPMorgan Chase e Bank of America. Questo istituto si unirà a un consorzio di cui fanno parte BP, Cisco Systems, IBM, Hewlett Packard, Northop Grumman, Mastercard, Qualcomm, Visa e le principali istituzioni accademiche e agenzie governative.
Lo scopo è quello di garantire un sostegno a uno sviluppo sicuro dell'intelligenza artificiale attraverso linee guida per il red-teaming, valutazioni delle capacità, la gestione del rischio, la sicurezza e la filigrana dei contenuti sintetici. "Il governo degli Stati Uniti ha un ruolo significativo da svolgere nella definizione degli standard e nello sviluppo degli strumenti di cui abbiamo bisogno per mitigare i rischi e sfruttare l'immenso potenziale dell'intelligenza artificiale", ha detto Raimondo in una nota.