La straripante vittoria di
Donald Trump alle elezioni americane ha acceso l'entusiasmo delle Big Tech a Wall Street. Le azioni
Nvidia, Alphabet, Microsoft e
Amazon hanno terminato l'ultima seduta con guadagni dal 2% al 4%.
Tesla è addirittura balzata di quasi 15 punti percentuali. Solo
Apple e
Meta Platforms hanno registrato performance sottotono, perché ancora si portano dietro gli strascichi dell'ultima trimestrale.
Gli Amministratori delegati delle grandi aziende tecnologiche si sono complimentati con il nuovo presidente degli Stati Uniti, scrivendo messaggi di soddisfazione. In particolare, si è creato un vero idillio tra Trump ed Elon Musk, il CEO di Tesla che ha sostenuto la campagna elettorale del leader repubblicano con un contributo di oltre 100 milioni di dollari.
Eppure Trump non è stato proprio tenero verso le Big Tech durante il suo precedente mandato alla Casa Bianca e quanto a Tesla ha promesso di eliminare i sussidi e le agevolazioni fiscali per le auto elettriche dell'amministrazione Biden. L'atteggiamento attuale di Trump nel complesso però sembra diverso da quello di qualche anno fa e comunque meno repressivo rispetto all'approccio rigoroso del suo predecessore.
Big Tech: ecco perché preferiscono Trump
Le Big Tech ritengono che con Trump alla Casa Bianca ci saranno alcuni vantaggi tutt'altro che trascurabili. Tre spiccano su tutti.
In primo luogo la questione Antitrust. Durante i quattro anni in cui Joe Biden è stato presidente degli Stati Uniti si è registrato un giro di vite sul settore tecnologico in merito alle acquisizioni. I giganti della tecnologia sono stati frenati dal far proprie start-up e aziende più piccole perché hanno dovuto sistematicamente fare i conti con gli ostacoli regolamentari.
In particolare, sono state due le figure ritenute responsabili di questo stato di cose: Lina Khan, presidente della Federal Trade Commission, e Jonathan Kanter, capo dell'Antitrust presso il Dipartimento di Giustizia. La coppia ha bloccato accordi di M&A, preso di mira i monopoli tecnologici ed esaminato le partnership con le start-up di intelligenza artificiale. A un certo punto, le Big Tech hanno preferito assumere i dipendenti delle start-up per acquisire la tecnologia, piuttosto che avventurarsi in una probabile strada senza uscita delle acquisizioni.
Cosa cambierà con Trump? Le aziende si aspettano una riduzione delle indagini antitrust e, secondo alcuni, Khan potrebbe avere i giorni contati. La scorsa settimana nel suo account su X, Elon Musk ha scritto che il capo della FTC sarà licenziata presto. Inoltre, a giudizio degli analisti, Trump potrebbe ordinare al Dipartimento di Giustizia di interrompere la causa di monopolio contro Apple, presentata a inizio anno.
Il problema rimangono l'Europa e il Regno Unito. Riuscirà Trump a fare in modo che le autorità delle due regioni finiscano di punire le grandi aziende americane? "Se le aziende tecnologiche sentono che stanno costruendo una relazione con Trump, questa potrebbe essere la loro richiesta", ha affermato Boris Feldman, co-responsabile delle pratiche tecnologiche della società di servizi legali Freshfields.
Il secondo vantaggio per le Big Tech dalla presidenza Trump potrebbe derivare dai social. Il tycoon si è battuto per la libertà di parola da quando il suo account dell'allora Twitter è stato bloccato e porta avanti questa battaglia attraverso la sua piattaforma Truth Social. Recentemente il CEO di Meta Platforms, Mark Zuckerberg, ha espresso parole di elogio nei confronti di Trump, contestualmente all'invio di una lettera alla commissione giudiziaria della Camera guidata dai repubblicani. Nella missiva accusava Joe Biden di aver ripetutamente fatto pressioni su Meta per censurare alcuni contenuti Covid-19 durante la pandemia.
Il terzo vantaggio riguarderebbe l'intelligenza artificiale. Oggi la nuova tecnologia è un argomento centrale nel dibattito sulla regolamentazione. Trump vorrebbe superare l'approccio cauto del suo predecessore, improntato su quella che considera un'eccessiva enfasi riguardo gli standard di sicurezza e protezione.
Il nuovo presidente sembra in linea con Musk circa l'importanza della supremazia statunitense sulla Cina nella corsa all'intelligenza artificiale. Ad ogni modo, Trump ha già dichiarato che tra le priorità c'è il divieto di utilizzare l'AI (Artificial Intelligence) per censurare contenuti ritenuti inappropriati.