Il Banco BPM è un gruppo bancario italiano, che opera in vari settori: dall'attività classica di intermediazione bancaria alle operatività multicanale con particolare riguardo alle nuove tecnologie digitali, all'internet banking e al trading online in campo finanziario. L'istituto di credito è nato nel 2016 dalla fusione tra Banco Popolare - allora il più grande gruppo bancario cooperativo italiano - e Banca Popolare di Milano - che rappresentava l'ottava banca italiana per capitalizzazione.
Oggi il Banco BPM è il sesto istituto di credito più capitalizzato e la 25esima società italiana per valore di mercato, con un market cap di 6,43 miliardi di dollari (dati al 21 maggio 2023). L'azienda è quotata alla Borsa di Milano dal 2 gennaio 2017. Vediamo di seguito chi sono i maggiori azionisti della società e tutto ciò che occorre conoscere sulla loro quota di partecipazione.
Banco BPM: ecco chi sono gli azionisti
Il capitale sociale del Banco BPM è costituito da 1.515.182.126 azioni senza valore nominale, con altrettanti diritti di voto. Il flottante rappresenta quasi interamente le azioni in circolazione, tenuto conto che lo 0,6% del capitale è costituito da azioni proprie. Sulla base dell'ultimo aggiornamento Consob del 16 maggio 2023 e tenuto conto degli obblighi di comunicazione per le partecipazioni rilevanti (> 3% del capitale sociale) ai sensi dell'art. 120 del Testo Unico della Finanza e dell'art. 117 del Regolamento Emittenti, gli azionisti di Banco BPM risultano essere i seguenti:
Credit Agricole SA
Il Credit Agricole SA ha la maggioranza delle azioni, attraverso Delfinances S.a.s., con una quota del 9,178% pari a 139.093.715 unità. La banca francese ha costruito la sua partecipazione lo scorso anno, più che altro per difendere le partnership commerciali esistenti con l'istituto guidato da Giuseppe Castagna, cementificate verso la fine del 2022 soprattutto sul ramo assicurativo.
Si è parlato a lungo di una possibile fusione italo-francese, ma l'operazione avrebbe delle conseguenze finanziarie molto significative. Per questo, le banche regionali del gruppo francese (Caisses Régionales de Crédit Agricole), che detengono più del 50% delle azioni, potrebbero essere riluttanti ad avallare un'idea di questa portata.
Tra l'altro, l'istituto transalpino è già rimasto scottato da operazioni simili all'estero, tipo le partecipazioni Emporiki e Bankinter, vendute poi nel 2012 in perdita. Credit Agricole per ora vuole rimanere sotto la soglia del 10% nel capitale di Banco BPM, che le permette di non dover chiedere l'autorizzazione alla Banca Centrale Europea.
Capital Research and Management Company
Capital Research and Management Company detiene una partecipazione del 4,988%, corrispondente a 75.577.282 azioni. La società d'investimento americana è una presenza costante nel capitale della banca lombardo-veneta, essendo stata primo azionista precedentemente all'ingresso di Credit Agricole.
Norges Bank
Tra gli azionisti rilevanti figura anche la Banca Centrale norvegese con una quota del 3,051% del capitale azionario. La partecipazione di Norges Bank ha sempre ballato intorno al 3% e quest'anno era arrivata al 3,32%, prima di ridursi alla quota attuale.