Con i numeri delle principali banche, oggi si apre la stagione delle trimestrali a Wall Street. JPMorgan Chase, Citigroup e Wells Fargo inaugureranno in questo venerdì la serie di dati dei primi tre mesi del 2023, mentre la prossima settimana scenderanno in campo Bank of America, Morgan Stanley e Goldman Sachs. L'apprensione è massima tra gli investitori, che hanno bisogno di verificare quanto la crisi bancaria che si è scatenata nel mese di marzo con il fallimento di tre istituti di credito abbia influito sui risultati.
Bisogna però tenere conto di due aspetti. Il primo è che la tempesta finanziaria ha comportato la fuga dei depositi verso i fondi monetari e dalle banche più piccole a quelle più grandi. Di conseguenza, le Big Bank di Wall Street sotto questo profilo ne hanno tratto giovamento. Il secondo riguarda il fatto che la crisi è scoppiata nell'ultimo mese del trimestre, quindi non del tutto incorporata nei bilanci del primo quarto dell'anno. Probabilmente un quadro più chiaro dell'impatto lo si avrà nelle trimestrali di giugno.
Banche USA: cosa bisogna aspettarsi dalle trimestrali
Quindi, cosa si aspettano gli analisti dalle trimestrali delle sei maggiori banche statunitensi? Secondo le stime di Refinitiv, gli utili per azione a livello aggregato dovrebbero diminuire di circa il 10% su base annua. A incidere sono gli accantonamenti contro potenziali perdite. Queste sono dettate dalla prospettiva di una crescita più bassa dei prestiti dovuta all'inasprimento delle condizioni finanziarie e al rallentamento dell'economia. "Ci aspettiamo una stagione degli utili difficile per le banche", ha dichiarato David Chiaverini, analista bancario di Wedbush Securities, in una nota. A suo giudizio, le banche si metteranno maggiormente sulla difensiva, rivedendo al ribasso il reddito netto derivante dagli interessi.
Secondo Ana Arsov, capo del team bancario nordamericano presso l'agenzia di rating Moody's, "ci saranno ancora aumenti degli accantonamenti quest'anno, in particolare per gli immobili commerciali e le carte di credito". Atteso anche un rallentamento dei prestiti in alcuni settori chiave, come quello commerciale, industriale, automobilistico e ipotecario. "È probabile che i timori sul capitale bancario e sui livelli di liquidità persistano almeno per i prossimi mesi a causa delle recenti tensioni", ha dichiarato in un'intervista Gennadiy Goldberg, strategist per i tassi di interesse statunitensi presso TD Securities.
Alcuni analisti vedono anche il calo dell'investment banking, che colpirà in particolare banche come Goldman Sachs e Morgan Stanley. Il decremento dei ricavi da negoziazione scaturirebbe da minori operazioni nei mercati dei capitali, con una "diminuzione sostanziale degli scambi azionari, in parte compensato dal reddito fisso, dalle valute e dalle materie prime", hanno affermato gli analisti di Refinitiv.
Wall Street: quanto può essere influenzata dai conti delle banche
Le trimestrali delle banche hanno una valenza particolare perché fotografano una situazione a livello finanziario che poi si andrà a riflettere sull'economia e quindi sui mercati. Il timore è che se il riflesso della tempesta finanziaria di marzo sarà il prologo di una recessione profonda, le quotazioni a Wall Street scenderanno precipitosamente.
Gli analisti di UBS non ritengono però che la stagione degli utili possa alla fine risultare un catalizzatore negativo per il mercato. "Le turbolenze bancarie hanno sollevato il timore che l'accesso al credito diventi più difficile e porti a un rallentamento della crescita economica", ha dichiarato la banca svizzera. "Pur concordando sul fatto che l'accesso al credito bancario diventerà probabilmente più difficile per alcuni segmenti dell'economia, riteniamo che questi venti contrari richiederanno tempo per manifestarsi nei fondamentali delle imprese. In effetti, pensiamo che i numeri del primo trimestre 2023 potrebbero essere sorprendentemente resistenti".