Quella che si è appena aperta sarà una settimana campale per le banche europee, chiamate a presentare i risultati del terzo trimestre. Mercoledì pubblicheranno i conti l'istituto di credito spagnolo
Banco Santander e il colosso finanziario tedesco
Deutsche Bank, giovedì toccherà alla nostra
UniCredit e alla francese
BNP Paribas. La più grande banca italiana,
Intesa Sanpaolo, invece scenderà in campo il 3 novembre. Fuori dall'Eurozona, ad alzare il velo sui numeri trimestrali saranno le banche britanniche:
Barclays martedì,
Lloyds Banking Group mercoledì e
NatWest venerdì.
Quest'anno le aziende di credito europee hanno sovraperformato il mercato, come dimostra l'indice
Stoxx 600 Banks, salito del 10,26% a fronte del 2,08% del benchmark generale Stoxx 600. Le banche hanno sfruttato il vento favorevole del rialzo dei tassi d'interesse da parte della
Banca Centrale Europea che ha fatto crescere la redditività netta da interessi. Nel contempo, l'economia europea ha rallentato la crescita, con alcuni Paesi come la Germania che hanno registrato i primi forti segnali di recessione. Questo si è riflesso sulle aziende in generale e quindi sulle quotazioni di mercato.
Banche europee: ecco cosa guardare nelle trimestrali
Cosa aspettarsi dalle trimestrali delle banche europee che inizieranno questa settimana? L'effetto tassi probabilmente avrà un ruolo importante nella determinazione dei profitti, per quanto molti istituti abbiano dovuto adeguare i rendimenti riconosciuti sui depositi dei clienti con conseguente impatto sulla redditività netta da interessi. Quest'ultima finora è riuscita ad attutire bene il rallentamento dei guadagni bancari in altre aree di business come quello dell'investment banking a causa del crollo delle operazioni di finanza straordinaria.
Sotto stretta osservazione saranno anche altre situazioni al limite, tipo i prestiti e mutui a famiglie e imprese, probabilmente in contrazione con i tassi più alti. Il portafoglio delle attività potrebbe aver subìto un contraccolpo a causa proprio dall'aumento dei rendimenti, che ha fatto scendere il prezzo degli assets determinando perdite non realizzate.
Gli analisti di S&P Global Ratings ritengono che le banche italiane e spagnole guadagneranno di più dal margine di interesse rispetto alle altre, in quanto hanno trasferito una parte minore dei tassi più elevati ai depositanti. In particolare, Paola Sabbione, analista di Barclays, si aspetta che gli istituti di credito italiani riporteranno un balzo del reddito netto da interessi nel terzo trimestre. "Il capitale continuerà ad accumularsi, aprendo la strada a sorprese nei proventi che saranno distribuiti nel quarto trimestre", ha detto.
A giudizio di Alexandra Annecke, senior portfolio manager di Union Investment a Francoforte, "le banche stanno generando un picco di guadagni. Il terzo trimestre sarà un'occasione per tastare il polso della situazione e vedere come questa situazione molto positiva si stia normalizzando, ad esempio perché stanno trasferendo tassi più alti ai clienti".
Sul fronte delle banche britanniche, gli analisti si aspettano che le maggiori istituzioni del Paese abbiano già affrontato il trimestre più difficile, mentre i tassi nel Regno Unito hanno raggiunto il picco. "Il terzo trimestre potrebbe essere un trimestre difficile per le banche britanniche, con la migrazione dei depositi, la compressione degli spread e i bassi volumi dei mutui che persistono", ha affermato l'analista di RBC Benjamin Toms.
Le prospettive future
Lo sguardo di analisti e investitori andrà anche sulle prospettive per i prossimi trimestri, considerando che stanno soffiando molti venti contrari che potrebbero mettere in difficoltà le banche europee. Sotto il radar passeranno le guerre in Medio Oriente e in Ucraina, i problemi economici della Cina e il tema delle tasse straordinarie in Italia, Svezia e Paesi Bassi. Non da meno saranno alcuni punti chiave come i crediti in sofferenza, soprattutto nel settore immobiliare.
Innanzitutto, però, bisognerà vedere come i tassi d'interesse alti più a lungo finiranno per impattare sulle varie aree di business delle banche. Benjamin Toms, analista di RBC, ritiene che la qualità degli attivi e i volumi di prestito potrebbero essere colpiti. "Anche parti dell'investment banking potrebbero diminuire, perché l'incertezza può uccidere le IPO e il dealmaking", ha aggiunto. Mentre, secondo Philip Richards, analista banca senior di Bloomberg Intelligence, "i forti utili del primo semestre potrebbero perdere slancio nel secondo, con le prospettive sempre più cupe per le stime".