Le azioni della società farmaceutica danese
Zealand Pharma registrano un balzo di
oltre il 30% sui listini di Londra e Copenaghen. Gli investitori stanno comprando a mani basse il titolo perché lo studio di Fase 2 del farmaco sperimentale Survodutide legato alla malattia del fegato nota come MASH (acronimo di Metabolic Dysfunction-associated Steatohepatitis) ha avuto riscontri positivi nell'83% degli adulti, rispetto al 18,2% delle persone a cui è stato somministrato un placebo. La ricerca è stata realizzata insieme all'azienda farmaceutica tedesca
Boehringer Ingelheim, che finanzia e gestisce lo sviluppo clinico di Survodutide.
La terapia ha lo scopo di curare una forma di infiammazione del fegato causata dalle cellule adipose in eccesso, ha comunicato la società, e punta a diventare un potenziale concorrente dei farmaci dimagranti dietro il successo di Eli Lilly e Novo Nordisk. Infatti, il prodotto di Zealand Pharma ha dimostrato una straordinaria efficacia nelle persone che soffrono della patologia dell'obesità, o comunque si trovano in uno stato di sovrappeso. Survodutide è un doppio agonista del recettore del glucagone/GLP-1 con un nuovo meccanismo d'azione ed è il primo a mostrare questo livello di beneficio in uno studio MASH di Fase 2.
"Sono entusiasta di vedere questi risultati statisticamente significativi dello studio di Fase 2 su Survodutide nel trattamento del MASH e della fibrosi. Questi dati posizionano Survodutide come un potenziale trattamento di punta per una popolazione con grandi bisogni medici insoddisfatti e porteranno speranza alle persone che vivono con MASH e fibrosi", ha affermato il Dott. Arun Sanyal, M.D., professore di Medicina, Fisiologia e Patologia Molecolare presso la Virginia Commonwealth University School of Medicine e ricercatore principale dello studio.
Zealand Pharma: cosa significano i risultati dello studio
I risultati eccellenti della sperimentazione arrivano in un periodo in cui il clamore intorno ai prodotti legati all'obesità ha raggiunto livelli molto elevati.
Le
azioni Novo Nordisk nell'ultimo anno hanno segnato un +67% grazie ai benefici di Wegovy, il suo farmaco di punta contro l'obesità che riduce del 18% i rischi per infarti e ictus. Grazie allo straordinario rally delle azioni (che rispetto a cinque anni fa valgono il 420% in più), la casa farmaceutica danese è diventata la
società europea maggiormente capitalizzata.
Un successo simile l'ha construito sull'altra sponda dell'Atlantico,
Eli Lilly con Ozempic. La capacità da parte della società statunitense di abbinare l'efficacia del suo prodotto contro il diabete a quella per il sovrappeso ha scatenato l'entusiasmo del mercato, facendo entrare Eli Lilly nella classifica delle
prime dieci società a maggior valore al mondo.
Cosa significa ora il responso dello studio di Zealand Pharma su Survodutide? A giudizio di Michael Novod, responsabile del gruppo di ricerca del settore sanitario di Nordea, si tratta di una "vittoria inequivocabile". L'esperto osserva che "i risultati principali hanno dimostrato un miglioramento del MASH in tutte le dosi esplorate nello studio. Il trattamento con Survodutide non ha mostrato problemi inattesi di sicurezza o tollerabilità, anche alla dose più alta di 6,0 mg, che è quella massima utilizzata anche nello studio sull'obesità in corso".
Secondo gli analisti di Jefferies, "la posizione di Zealand Pharma come attore chiave nella prossima ondata di terapie per l’obesità è sottovalutata", in quanto, come suggerisce Boehringer Ingelheim, "il farmaco avanzerà il più rapidamente possibile con il trattamento sulle malattie del fegato e condizioni correlate".