Qualche giorno fa abbiamo letto della notizia, poi confermata da un rappresentante della società, che la Davide Leone and Partners, società d’investimento basata a Londra, ha in portafoglio il 10% delle azioni di risparmio di TIM. Al prezzo di chiusura di lunedì, la quota valeva circa 170 milioni di euro.
Già noto per il suo investimento in Banco BPM, del quale possiede una partecipazione indiretta del 5,47% (Leone detiene attualmente il 2,22% dei diritti di voto dell’istituto e posizioni lunghe sul 3,25% del capitale), l'investitore sostiene il piano portato avanti dall'Amministratore delegato Pietro Labriola, che punta alla semplificazione del gruppo dell’ex monopolista.
In quest’ottica, Leone, riportano i ben informati, ha acquistato le risparmio perché si aspetta che il dividendo venga ripristinato in tempi abbastanza stretti. Ricordiamo che questa classe di azioni non permette di partecipare alla gestione della società ma garantisce un provento più elevato di quello delle ordinarie.
Perchè Davide Leone ha acquistato le azioni TIM Risparmio?
“Oggi il settore TLC in Europa è sottovalutato e alla vigilia di cambiamenti radicali - ha spiegato Leone a Repubblica - i tassi cominciano a scendere e un cambio delle regole Ue può favorire gli investimenti nella digitalizzazione, che in Europa negli ultimi anni sono stati la metà in rapporto al Pil rispetto agli Stati Uniti".
Il perno intorno a cui si sviluppa il piano di ristrutturazione portato avanti da Telecom Italia è rappresentato dalla riduzione del debito ed all’interno di questo filone si inserisce la vendita della rete fissa alla società di private equity statunitense KKR per un corrispettivo di 22 miliardi di euro.
In un'intervista a La Repubblica, Davide Leone ha espresso la sua convinzione che l'azienda sia sottovalutata e che presenti buone prospettive di crescita. “Noi crediamo che TIM sia sottovalutata specie se si verificheranno gli incassi previsti dal management guidato da Pietro Labriola relativi alla causa vinta in appello, la vendita di Sparkle e l’eventuale earn out per la fusione con Open Fiber. Ne conseguirebbe un cospicuo ritorno all’utile e gli azionisti di risparmio sarebbero ricompensati dopo la forte penalizzazione degli ultimi anni".
TIM Risparmio: quanto incasserebbe Leone
Lo shopping di azioni di risparmio da parte di Leone è funzionale sia all’ormai famigerata conversione delle azioni di risparmio in ordinarie, già tentata in passato e difficile da riproporre quando il titolo è sottovalutato, e sia nel caso in cui il piano portato avanti dall’Ad dovesse imprimere un deciso miglioramento per i conti dell’operatore.
Alla luce delle perdite registrate dalla capogruppo negli ultimi esercizi, l’ultimo dividendo distribuito risale al 2021, quando è stato pagato 1 centesimo di euro per azione ordinaria e 2,75 centesimi di euro per le azioni di risparmio (le vecchie 50 lire stabilite molti anni fa). Nel 2020 il dividendo è stato identico per le due categorie di azioni mentre tra il 2014 ed il 2019 il provento, sempre di 2,75 centesimi, è stato distribuito solo alle risparmio (fonte Borsa Italiana).
“Gli utili netti risultanti dal bilancio regolarmente approvato, dedotta la quota da destinare a riserva legale, devono essere distribuiti alle azioni di risparmio fino alla concorrenza del cinque per cento di euro 0,55 per azione”, si legge nello statuto della società. Il dividendo privilegiato massimo distribuibile da TIM si dovrebbe attestare a 170 milioni che, nel caso della quota della Davide Leone and Partners ammonterebbe a 17 milioni ma, grazie il processo di trascinamento del dividendo privilegiato per due anni (che prevede per gli azionisti di risparmio il diritto al pagamento del provento anche per i due esercizi precedenti a quello chiuso in utile), permetterebbe alla società londinese - nella migliore delle ipotesi - di portarsi a casa oltre 50 milioni di euro.
"Se le prospettive migliorano - ha detto Leone - allora gli azionisti di risparmio hanno diritto di prendere il dividendo, incluso quello cumulato negli ultimi anni. La governance della società deve tutelare i risparmiatori che hanno investito pazientemente in questi titoli".
TIM distribuirà il dividendo? Dipende
Per saperne di più non sarà necessario attendere molto, visto che il prossimo 26 settembre la pubblicazione della semestrale chiarirà come è stato contabilizzato il miliardo della causa vinta con il governo per canoni già versati (ma l’esecutivo potrebbe ancora ricorrere in Cassazione) e dell’avviamento della Netco.
“La nostra preferenza (per le azioni di risparmio, ndr) è sostenuta sia dalla possibile contabilizzazione del canone 1998 (a cui assegniamo una probabilità del 50% nella nostra SoP, ricordiamo che il governo ha tempo fino al 31/10 per fare ricorso contro la sentenza della Corte d’appello di Roma favorevole a TIM), che potrebbe generare una sopravvenienza attiva nel bilancio della capogruppo TIM S.p.A., riportandola in utile e permettere il pagamento dei dividendi arretrati, sia dall’opzionalità futura legata alla conversione delle azioni di risparmio in ordinarie”, hanno commentato gli analisti di Intermonte.