C'era molta ansia tra gli investitori prima della pubblicazione dei conti trimestrali di Tesla per via di quanto avrebbe potuto dire l'Amministratore delegato
Elon Musk sulla riforma fiscale dell'amministrazione Trump. Il top manager ha parlato di "
alcuni trimestri difficili" prima che arrivi una nuova ondata di ricavi generati dalla guida autonoma verso la fine del 2026.
Le paure quindi non sono state esorcizzate e le
azioni Tesla sono crollate di quasi cinque punti percentuali dopo la chiusura di Wall Street. Oggi, nel pre-market, l'intonazione negativa sta proseguendo con un -6,5%. Il sentiment è stato gravemente compromesso anche dal
peggior calo delle vendite trimestrali registrato in oltre un decennio, nonché da un profitto al di sotto delle aspettative di Wall Street. L'unica consolazione è arrivata dal margine sulla produzione delle auto, risultato meno peggiore delle stime.
Tesla: un futuro difficile?
Tesla non potrà contare sul sostegno del governo americano. Se con l'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti è montata la speranza di una regolamentazione meno severa sulla guida autonoma, la riforma del governo che prevede il taglio dei crediti d'imposta di 7.500 dollari per gli acquirenti di veicoli elettrici rischia di rivelarsi una vera mazzata per un'azienda che ha visto precipitare le consegne globali del 13,5% nel secondo trimestre.
Per non parlare dei crediti green che le case automobilistiche tradizionali potrebbero non dover più chiedere a Tesla per mettersi in regola con le emissioni di Co2. Il pacchetto fiscale da 3.400 miliardi di dollari elimina le sanzioni che le aziende erano tenute a pagare alle autorità di regolamentazione che supervisionano i requisiti di risparmio di carburante negli Stati Uniti. I crediti normativi rappresentano per Tesla una fonte di entrate essenziale, senza la quale già il primo trimestre 2025 sarebbe stato chiuso in perdita.
La società ha avvertito che la nuova legislazione porrà "sfide significative" nei prossimi mesi e "porterà guadagni più bassi". Il Direttore finanziario Vaibhav Taneja ha precisato che l'azienda non ha pianificato un business intorno alle vendite dei crediti green, ma i cambiamenti della legge avranno comunque "un impatto sui ricavi in futuro". Queste dichiarazioni si uniscono a quelle di Musk che ha risposto a una domanda sui crediti parlando di "alcuni trimestri difficili" che la società dovrà affrontare in futuro.
I numeri della trimestrale
La trimestrale è stata un mezzo disastro, a conferma della tendenza negativa assunta dalla società da un po' di tempo. Le vendite sono scivolate del 12% a 22,50 miliardi di dollari, al di sotto delle aspettative degli analisti, fissate a 22,74 miliardi di dollari. Le entrate derivanti dalla consegna di auto sono state di 16,7 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 19,9 miliardi di dollari dello stesso trimestre dell'anno scorso. Di tale somma, i ricavi derivanti dalla vendita di crediti normativi sono scesi a 439 milioni, dagli 890 milioni di dollari dell'anno precedente.
Il margine lordo si è rivelato forse l'unico punto positivo della trimestrale, segnando un miglioramento in termini percentuali anno su anno rispetto al fatturato (17,2% vs 16,3%), anche se in termini assoluti ha registrato un calo (3,88 vs 4,18 miliardi di dollari). L'utile netto GAAP è affondato del 16% a 1,17 miliardi di dollari, mentre i guadagni per azione rettificati di 40 centesimi hanno mancato le stime del consensus di 43 centesimi. L'azienda inoltre ha dilapidato cash flow, registrando un crollo dell'89% a 0,15 miliardi di dollari del flusso di cassa libero.