Dai dati riportati da Bank of America emerge che nella settimana al 7 giugno dai fondi tecnologici sono stati registrati deflussi netti per 1,2 miliardi di dollari, i primi dopo otto settimane. Il dato è significativo perché arriva dopo gli afflussi record della settimana precedente innescati dall'hype scatenato dall'intelligenza artificiale.
Dopo aver intrapreso un rally straordinario quest'anno, iniziano ad emergere segnali di affaticamento per il settore tecnologico. L'indice S&P Information Technology nel 2023 ha guadagnato oltre il 30% grazie all'attesa di allentamento della
Federal Reserve in tema di rialzi dei tassi d'interesse. Ora però gli analisti di BofA ritengono che, data la bassa disoccupazione e l'alta inflazione, "le Banche centrali stanno tornando ai rialzi", come dimostrano i recenti aumenti a sorpresa della
Reserve Bank of Australia e della
Bank of Canada. Soprattutto,
"la Fed non ha finito con gli aumenti", ha scritto in una nota il team guidato da Michael Hartnett.
Azioni tech: ecco cosa aspettarsi ora
I numeri che sono stati esposti dalla banca americana inducono a qualche riflessione, specialmente se abbinati ad altri come gli afflussi dei fondi di liquidità per 70,6 miliardi di dollari nello stesso periodo e gli afflussi nei fondi obbligazionari per 13,4 miliardi di dollari, in particolare nei titoli del Tesoro americano. Potrebbe essere quindi vicino al termine il rally delle azioni tecnologiche e con esso l'entusiasmo intorno all'intelligenza artificiale?
Per BofA "l'aumento dei tassi e un drenaggio di liquidità rappresentano fattori negativi in arrivo per i long costruiti sull'AI (Artificial Intelligence, ndr) e sulla tecnologia statunitense nel terzo trimestre". Gli esperti dell'istituti finanziario a stelle e strisce ora si aspettano che i Fed Funds arrivino al 6%, mentre un'inflazione inferiore al 3% richiede un tasso di disoccupazione superiore al 4%. Nell'ultimo rapporto del Bureau of Labor Statistics sull'occupazione USA, è stato riportato un balzo della disoccupazione dal 3,4% al 3,7%, sebbene sia stata creata una montagna di nuovi occupati con ben 339 mila unità aggiunte.
"Rimaniamo ribassisti" sulle azioni, scrivono gli strategist, in quanto "consideriamo insostenibile la view di un aumento degli utili combinato con il calo dei tassi". Hartnett è dallo scorso anno uno dei più pessimisti nei confronti del mercato azionario e aveva previsto in anticipo il crollo di Wall Street nel 2022. La speranza degli investitori è che le sue previsioni non si rivelino profetiche.
Sostanzialmente in linea la posizione di Mark Haefele, Chief investment officer della gestione patrimoniale globale di UBS, che consiglia di puntare sul reddito fisso. "Con il picco dei tassi e l'aumento dei rischi per le prospettive economiche, raccomandiamo di aumentare l'esposizione alle obbligazioni e di bloccare i rendimenti prima che i mercati inizino a scontare tassi di interesse molto più bassi. Vediamo interessanti opportunità nel reddito fisso di alta qualità dati i rendimenti positivi e la possibilità di plusvalenze in caso di rallentamento economico", ha scritto in una nota.