Grazie a un aumento di oltre il 20% dai minimi di ottobre dello scorso anno, il Nasdaq è recentemente entrato in un mercato rialzista. La tecnologia si sta riscattando dopo un 2022 disastroso, in cui le azioni basate sulla crescita e sull'innovazione sono state colpite duramente dal rialzo dei tassi d'interesse da parte della
Federal Reserve.
Quest'anno due fattori stanno dirottando gli acquisti verso le azioni tech. In primo luogo il raffreddamento dell'inflazione, che dall'oltre +9% dell'anno passato è scivolata fino al 6% attuale. In secondo luogo la crisi bancaria, con il fallimento di tre importanti banche statunitensi (Silvergate Capital, Silicon Valley Bank e Signature Bank) e una quarta in forte difficoltà (First Republic Bank). Entrambi i fattori producono lo stesso effetto, ovvero l'aspettativa che la Fed allenterà la sua politica monetaria riducendo le strette sui tassi. Ciò andrebbe tutto a favore della tecnologia, che di norma soffre terribilmente un ambiente di alti rendimenti sul mercato.
Il rally delle azioni tecnologiche si contrappone alle perdite che registrate nel comparto bancario: la componente tech dell'S&P 500 ha guadagnato oltre l'8% dall'inizio della crisi bancaria di metà marzo, mentre il settore finanziario è in calo di ben oltre il 7%.
Azioni Tech: per gli analisti è meglio stare alla larga
Il mercato ora però si interroga se questo trend rialzista possa durare o meno. Non è molto convinto Michael Wilson, strategist di Morgan Stanley, secondo cui il rally non è sostenibile e il settore tornerà a nuovi minimi. A suo giudizio, stiamo assistendo verificando una rotazione a Wall Street perché la tecnologia viene vista come un settore difensivo tradizionale. In realtà Wilson ritiene che le utility, i beni di prima necessità e l'assistenza sanitaria in questa veste abbiano un profilo rischio-rendimento migliore. "La tecnologia è in realtà più pro-ciclica e nei mercati ribassisti tocca il fondo insieme al resto del mercato", ha scritto Wilson in una nota.
L'esperto sostiene anche che gli investitori che si aspettano la fine delle strette monetarie della Fed rimarranno delusi. "Non consideriamo il programma di finanziamento bancario recentemente ampliato come una forma di allentamento quantitativo che alla fine sarà stimolante per gli asset rischiosi", ha scritto.
Quindi come comportarsi con le azioni tecnologiche? "Consigliamo di attendere un minimo duraturo prima di aggiungere tecnologia in modo più aggressivo poiché il settore in genere sperimenta un periodo di forte sovraperformance dopo il minimo – un momento in cui la sua ciclicità gioca a suo favore al rialzo", ha affermato.
Dello stesso avviso sono gli analisti di JPMorgan, secondo i quali la tecnologia "potrebbe non essere più un ottimo posto per posizionarsi strutturalmente". La banca americana sostiene che il settore risentirà dei rischi sugli utili e dei prezzi molto elevati delle azioni. Infatti, nonostante il crollo dello scorso anno, i titoli tecnologici appaiono ancora poco economici rispetto al resto del mercato. L'indice S&P 500 viene scambiato a 17,9 volte i guadagni attesi nei prossimi 12 mesi, mentre la componente tech del benchmark è negoziata a 24,4 volte.