Le azioni Novo Nordisk hanno chiuso un altro trimestre di agonia. La casa farmaceutica danese leader nei prodotti contro l'obesità e il diabete ha ceduto il 21,60% di capitalizzazione alla Borsa di Copenaghen dal 1° luglio, segnando il quarto trimestre su cinque in cui il titolo è arretrato di oltre 20 punti percentuali. Alcune
sperimentazioni deludenti sui suoi farmaci di punta e un rallentamento della crescita hanno cambiato letteralmente il sentiment degli investitori rispetto al periodo in cui Novo era la società europea con il maggior valore di mercato.
Il 2025 è stato contrassegnato da diversi declassamenti degli utili e dalla sostituzione del suo Amministratore delegato, mentre la concorrenza di Eli Lilly si è fatta più aggressiva. Questa settimana gli analisti di Morgan Stanley hanno declassato le azioni da "equal weight" a "underweight", citando "visibilità limitata, catalizzatori al ribasso e crescente concorrenza GLP-1". Il GLP-1 è l'ormone intestinale che aiuta alla produzione di insulina e a controllare la glicemia, costituendo la base per i farmaci anti-obesità e contro il diabete di Novo Nordisk.
Azioni Novo Nordisk: la speranza si chiama Alzheimer
La rinascita delle azioni Novo Nordisk ora è legata a un paio di studi in fase avanzata per l'Alzheimer. La società sta sperimentando una versione in pillola di semaglutide - l'ingrediente chiave dei farmaci anti-obesità e diabete Wegovy e Ozempic - da applicare ai pazienti colti da Alzheimer. La ricerca che coinvolge più di 3.500 pazienti è finora la più grande che sia mai stata condotta per antidoti alla malattia che funzionano in maniera diversa rispetto ai trattamenti adottati in precedenza. Il programma è arrivato in fase avanzata già dal 2020.
Il successo dei test potrebbe essere un grande catalizzatore per il titolo in Borsa, ma non sarà facile. L'Alzheimer è una patologia particolarmente ostica e molti sviluppi dei farmaci per combatterlo sono falliti nel corso degli anni. In tempi più recenti ci sono state alcune scoperte, con l'approvazione di due nuovi trattamenti da parte dell'autorità di regolamentazione. Questi farmaci rallentano il progresso della malattia di circa un terzo, ma in verità ancora non c'è una cura che la faccia regredire, né tanto meno una medicina per prevenirla. Tra l'altro, i prodotti approvati possono causare anche emorragie cerebrali. Si tratta di casi rari, ma quando si verificano risultano fatali.
Ad ogni modo, se la sperimentazione avrà successo, le azioni Novo Nordisk potrebbero salire fino al 15%, stimano gli analisti di Morgan Stanley. Ciò però "ha una probabilità di una su quattro" che possa avvenire, ha detto il team guidato da Thibault Boutherin in una nota. Al contrario, in caso di fallimento dello studio, il titolo in Borsa potrebbe scendere di un altro 10%. "Le limitazioni nel disegno dello studio ci impediscono di essere più ottimisti", hanno aggiunto.
Dello stesso avviso sono gli esperti di Goldman Sachs, che vedono un punto di svolta per le azioni Novo in caso di risultati positivi della sperimentazione sull'Alzheimer. Tuttavia, ci troviamo di fronte ad "un alto rischio di fallimento", hanno precisato.
Più ottimisti sono gli analisti i Danske Bank, secondo cui c'è del potenziale per risultati positivi dopo aver analizzato i dati di studi retrospettivi. "C'è un segno costante che il GLP-1 offre una sorta di protezione cognitiva", hanno scritto gli analisti in una recente nota. "Riteniamo che valga la pena prendere in considerazione questo aspetto per gli investitori, soprattutto nel contesto dell'attuale prezzo delle azioni di Novo Nordisk".