Per gli investitori di Novo Nordisk è arriva un'altra batosta: la società ha tagliato la guidance per la quarta volta quest'anno. Il motivo è il ritardo nelle vendite dei suoi farmaci anti-obesità e per il diabete Wegovy e Ozempic. Ciò arriva mentre la casa farmaceutica danese ha presentato conti trimestrali che hanno mancato le aspettative degli analisti. In particolare, la crescita è stata la più lenta dal primo trimestre del 2021, prima che venisse lanciato Wegovy negli Stati Uniti.
La situazione attuale dell'azienda non è delle migliori, con il nuovo Amministratore delegato Mike Doustdar che sta cercando di dare un nuovo corso al business attraverso il taglio dell'11% della forza lavoro e l'offerta da circa 10 miliardi di dollari per acquisire la startup specializzata sui trattamenti per la perdita di peso Metsera, strappandola a Pfizer. Tra l'altro, il rivale statunitense Eli Lilly sta sempre più guadagnando terreno nel mercato.
La situazione di Novo Nordisk è andata peggiorando dallo scorso anno, quando il farmaco sperimentale anti-obesità non ha raggiunto il risultato sperato in uno studio clinico, facendo emergere dubbi e incertezze sull'evoluzione clinica del trattamento. Le azioni si sono dimezzate quest'anno, perché gli investitori sono preoccupati per una concorrenza più aggressiva. Gli analisti, di conseguenza, hanno cominciato a tagliare il rating sulle azioni, come Jefferies che ha portato la sua raccomandazione a "underperform".
Novo Nordisk: cosa ha detto la trimestrale
Nel terzo trimestre 2025, Novo Nordisk ha conseguito vendite per 74,98 miliardi di corone danesi (pari a circa 10 miliardi di euro), in crescita del 5% su base annua ma al di sotto delle aspettative degli analisti (76,72 miliardi di corone). Le vendite di Wegovy sono aumentate del 18% su base annua per raggiungere i 20,35 miliardi di corone danesi nei tre mesi fino a settembre, leggermente al di sotto dei 21,35 miliardi di corone previste dagli analisti.
L'utile operativo è crollato del 30% anno su anno, passando da 33,82 a 23,68 miliardi di corone danesi. Quanto all'utile netto, si è registrato un calo del 27% su base annua a 20 miliardi di corone, più o meno in linea con le stime del consensus.
Molto deludente è stata la guidance, con i ricavi che cresceranno solo dell'11% quest'anno a fronte della precedente previsione di un +14%, mentre l'utile operativo salirà al massimo del 7% quando l'ultima stima lo dava fino al 10%. Si tratta di un'ulteriore sforbiciata che ha depresso il sentiment degli investitori, considerando che a inizio anno era previsto un fatturato in salita del 24% e un utile in crescita del 27%.
"La nostra trasformazione a livello aziendale ha già portato all'efficienza operativa e abbiamo una rinnovata attenzione in grado di offrire una gamma di potenziali opzioni di trattamento che serviranno milioni di pazienti in più, principalmente nell'obesità", ha affermato Doustdar. Tuttavia, "sebbene abbiamo registrato una robusta crescita delle vendite nei primi nove mesi del 2025, le minori aspettative di crescita per i nostri trattamenti GLP-1 hanno portato a un restringimento della nostra guidance", ha aggiunto.
Novo Nordisk: si intensifica la battaglia con Pfizer per Metsera
Novo ha sorpreso tutti con un’offerta da 9 miliardi di dollari, superiore a quella di Pfizer di 7,3 miliardi di dollari, che aveva già un accordo preliminare con l’azienda. Pfizer ha reagito alzando la posta e portando la questione in tribunale, con l'accusa a Novo di violare il contratto e di rischiare di creare un monopolio nei farmaci anti-obesità.
Un giudice del Delaware, però, ha preferito non intervenire, lasciando che a decidere sia il mercato. Dietro la disputa c’è la corsa a un settore che potrebbe valere 150 miliardi di dollari entro il prossimo decennio. Per Pfizer è un’occasione di riscatto dopo il calo dei ricavi post-Covid, mentre Novo punta a difendere la sua leadership minacciata da Eli Lilly. Le azioni Metsera sono schizzate in alto, segno che gli investitori fiutano un grande affare.
Accordi in arrivo con la Casa Bianca per l'accesso a Medicare
Eli Lilly e Novo Nordisk sarebbero pronte ad annunciare accordi con l’amministrazione Trump per ridurre i prezzi dei loro farmaci per la perdita di peso in cambio della copertura Medicare, aprendo così l’accesso a milioni di nuovi pazienti. Secondo le prime indiscrezioni, la dose base dei loro trattamenti potrebbe costare circa 149 dollari al mese, un taglio significativo rispetto ai prezzi attuali.
L’intesa farebbe parte di un più ampio sforzo di Trump per allineare i prezzi dei farmaci statunitensi a quelli internazionali, molto più bassi. Il presidente dovrebbe presentare l’iniziativa giovedì alla Casa Bianca, insieme ai vertici delle aziende coinvolte.
Lilly e Novo sarebbero anche in trattative per vendere versioni a basso dosaggio dei farmaci attraverso il nuovo programma “TrumpRx”. Pfizer e AstraZeneca hanno già firmato accordi simili per altri prodotti, beneficiando di sgravi tariffari. L’obiettivo politico e industriale è chiaro: rendere più accessibili i farmaci salvavita e rafforzare la produzione interna.