Goldman Sachs boccia le azioni europee esposte alla Cina in termini di ricavi e consiglia di acquistare quelle che vendono negli USA.
L'avversione al Dragone è causata sia dalla debolezza dei consumi cinesi sia delle tensioni commerciali in essere tra Bruxelles e Pechino. Per quanto riguarda i consumi, le autorità cinesi hanno intenzione di tassare i beni di lusso, il che potrebbe far ulteriormente diminuire la domanda mettendo pressione sugli utili del settore. "Sebbene si siano già verificati molti declassamenti degli utili da inizio anno per il nostro paniere di lusso, temiamo che potrebbero verificarsene altri", hanno asserito gli strategist di Goldman Sachs. Tra le aziende nel mirino per uno short da parte dell'istituto finanziario USA ci sono LVMH e L'Oréal SA, che ricavano rispettivamente il 17% e il 21% delle loro vendite dalla Cina.
Quanto agli attriti di carattere commerciale e geopolitico tra le due regioni che fino a oggi sono stati grandi partner, Goldman ritiene che il governo cinese potrebbe attuare delle ritorsioni dopo l'aumento dei dazi dell'Unione europea sulle auto elettriche cinesi (
Auto elettriche: ecco come sono divisi i dazi UE alla Cina). Attualmente sono i colossi tedeschi dell'automotive (come
Mercedes-Benz, Volkswagen e BMW) che potrebbero essere colpiti da una rivalsa. In particolare, Mercedes-Benz ha un'esposizione alle vendite del 36% nel Paese, la più alta tra i produttori europei di automobili, osservano gli esperti di Goldman.
Azioni europee: Goldman Sachs, ecco perché puntare sugli USA
Tutt'altro discorso riguarda le azioni europee esposte agli Stati Uniti, sulle quali la banca newyorchese raccomanda di puntare. Il motivo è che se, come risulta dai sondaggi, Donald Trump dovesse vincere le prossime elezioni presidenziali, il dollaro USA si rafforzerebbe e quindi le aziende europee che producono in America vedrebbero aumentare i profitti una volta effettuata la conversione dal dollaro all'euro. "Un dollaro più forte, a parità di condizioni, è positivo per le società europee esposte agli Stati Uniti", hanno scritto gli strategist.
I consigli sulle società qui vanno per alcuni settori difensivi molto sbilanciati come quelli sanitario e dei media. In particolare, Goldman presta attenzione al colosso farmaceutico danese Novo Nordisk, che ottiene il 59% del suo fatturato in territorio americano. Tra gli altri nomi, cita anche il gruppo energetico BP, la casa editrice Pearson e il gigante della difesa Bae Systems. Tra l'altro, tutti questi titoli con elevata esposizione agli USA trarrebbero beneficio anche dall'inasprimento dei dazi da parte di Trump, dal momento che la produzione avviene nella regione.