All’interno di un settore decisamente interessante come quello delle auto elettriche, rilevano gli analisti di Morgan Stanley, gli operatori stanno sottovalutando tre aziende.
La predilezione per l’automotive da parte del team di analisti di Morgan Stanley guidato da Edward Stanley, è legata al fatto che si tratta di uno dei pochi settori che sono coinvolti dai grandi temi che caratterizzano il 2023: la diffusione della tecnologia, il mondo multipolare e la decarbonizzazione.
Auto Elettriche: Morgan Stanley, le azioni da comprare
Stupisce il fatto che nella ristretta cerchia di produttori di auto elettriche consigliati dall’istituto statunitense non compaia Tesla. In primo piano troviamo le cinesi BYD, Nio e Xpeng.
Questa predilezione per le aziende del Dragone si basa proprio sui tre grandi temi citati. Dal fronte della diffusione della tecnologia, gli analisti di Morgan Stanley stimano che i marchi automobilistici globali perderanno circa 8-10 punti percentuali di quota di mercato a causa delle sfide poste dell’arrivo sui mercati di veicoli elettrici più economici e da un mix di combustione interna in calo, con margini a rischio per le aziende coinvolte.
"I margini dei veicoli dei marchi globali si attestavano al 20-24% nel 2022, contro il 15-19% dei marchi cinesi, rendendo forse il mercato compiacente sulla potenziale convergenza del margine di profitto lordo tra i due nel prossimo decennio", hanno affermato gli analisti.
Per quanto riguarda il tema del mondo multipolare, gli analisti rilevano che le aziende cinesi stanno già conquistando quote di mercato in Europa. "Mentre Tesla ha conquistato con successo l'egemonia nei veicoli elettrici, l'insufficiente offerta di veicoli a prezzi accessibili rimane una sfida globale”, hanno detto Stanley e il suo team. “I veicoli elettrici prodotti in Cina si stanno infiltrando nei mercati sviluppati, rivaleggiando con i concorrenti globali grazie a un'accessibilità, una varietà e una qualità superiori".
"Alimentata dalla crescente multipolarità, questa situazione è destinata a peggiorare per gli operatori storici. Entro il 2030 prevediamo che i marchi cinesi avranno una quota di EV del 30% al di fuori della Cina. Le implicazioni per gli investimenti e il protezionismo che dovranno affrontare varieranno a seconda della regione, ma questo non scoraggia gli investimenti cinesi".
Infine troviamo il processo di decarbonizzazione: lo scenario di base di Morgan Stanley prevede una penetrazione globale dei veicoli elettrici del 40% entro il 2030 e una quota di mercato offshore del 30% per i veicoli elettrici prodotti in Cina.