La volatilità in stile meme delle
azioni AMC Entertainement Holdings è tornata. Nelle contrattazioni prima dell'apertura della Borsa di New York, il titolo sale del 44%, dopo la sentenza del vice cancelliere del Delaware Morgan Zurn, che ha
bloccato il piano della società di convertire le azioni APE (AMC Preferred Equity) in ordinarie. Le APE non sono altro che azioni privilegiate, ovvero che danno diritti speciali agli azionisti in tema di distribuzione degli utili e in caso di liquidazione dell'azienda, seppur con delle limitazioni riguardo i diritti di voto. Nel pre-market di Wall Street le quotazioni delle APE stanno perdendo oltre il 3%.
Il giudice non ha fornito molte ragioni relativamente alla sua decisione, limitandosi a dire che "l'accordo non può essere approvato per come è stato presentato, in quanto danneggia i titolari di quote APE". Ancora però non è detta l'ultima parola perché AMC ha depositato una proposta riveduta in modo da lenire le preoccupazioni della Corte. "Se la Corte accoglierà le modifiche, si andrà avanti con il piano il prima possibile", ha dichiarato l'Amministratore delegato di AMC, Adam Aron. Questo significherebbe che i guadagni che le azioni potrebbero ottenere in Borsa dalla sentenza sarebbero pronti a essere cancellati.
AMC: la sentenza fa saltare un accordo da 100 milioni di dollari
La proposta di conversione delle APE in azioni ordinarie era stata fatta a marzo di quest'anno e approvata dall'assemblea degli azionisti con lo scopo di raccogliere fondi per ridurre il debito accumulato dall'azienda durante la pandemia. Il piano prevedeva un aumento delle azioni e un raggruppamento con un rapporto 10:1.
Alcuni azionisti però hanno lamentato una
diluzione delle azioni ordinarie e per questo hanno aperto un contenzioso giudiziario. Ad aprile però era stato raggiunto un accordo con i querelanti (
AMC: le azioni sprofondano dopo l'accordo per la conversione), secondo cui gli azionisti ordinari avrebbero ricevuto 1 azione per ogni 7,5 detenute a seguito del raggruppamento, per un
esborso totale della società di oltre 100 milioni di dollari.
Questo avrebbe spianato la strada per la conversione, che avrebbe permesso a AMC di aumentare il capitale vendendo azioni. "Dobbiamo essere in grado di raccogliere capitale azionario. Questo è particolarmente vero ora con l'incertezza aggiuntiva causata dagli scioperi degli scrittori e degli attori, che potrebbero ritardare l'uscita dei film attualmente previsti per il 2024 e il 2025", ha detto Aron. Adesso però c'è questa sentenza del Delaware che, per il momento, fa saltare i piani. "Stiamo lavorando per affrontare i rilievi della Corte", ha concluso il CEO.