Amazon mostra i muscoli e punta decisa sull'intelligenza artificiale. Il gigante di Seattle pianifica un investimento monstre di 150 miliardi di dollari nei prossimi 15 anni nei data center in previsione del boom della domanda di applicazioni AI (Artificial Intelligence). L'azienda cerca quindi di dare una scossa per risvegliare la sua unità Cloud, che in passato ha dato grandi soddisfazioni ma nell'ultimo anno ha registrato un deciso rallentamento della crescita.
I clienti hanno tagliato il budget di spesa per via dell'inflazione ma anche per un ritardo nei progetti di modernizzazione. Ora che hanno ripreso a spendere, Amazon vuole costruire una base solida per il futuro. "Stiamo espandendo la capacità in modo significativo e questo ci darà la possibilità di avvicinarci ai clienti", ha affermato Kevin Miller, vicepresidente di Amazon Web Services che supervisiona i data center dell'azienda.
Una buona parte dell'espansione dei data center servirà a soddisfare la domanda delle aziende per l'archiviazione di file e i data base. Tuttavia, ci sarà un'
imponente potenza di calcolo in vista della crescita a dismisura dell'intelligenza artificiale. Su questo versante, Amazon sta provando a rivaleggiare con Microsoft e il suo partner OpenAI costruendo strumenti che possano proiettarla in prima linea sulla nuova tecnologia. Al riguardo, l'azienda guidata da
Andy Jassy prevede
ritorni di decine di miliardi di dollari dall'intelligenza artificiale.
Amazon: i data center e il problema energetico
Amazon Web Services ha aperto i suoi primi data center in Virginia, vicino all'area metropolitana di Washington che rappresenta un punto cruciale per lo streaming video e i dati aziendali e governativi. In seguito, ha inaugurato server farm nell'Oregon orientale, sfruttando le agevolazioni fiscali e l'energia idroelettrica a basso costo. Nei due Stati, Amazon ha come obiettivo quello di investire altre decine di miliardi di dollari, ma il problema è la scarsità di energia. O meglio, i data center richiedono molta elettricità e, con una domanda in forte crescita, sarà difficile per le utility riuscire a soddisfarla mantenendo costi ragionevoli. Ad esempio, in Oregon, il data center richiede più elettricità rispetto a quella idroelettrica fornita dalle aziende locali e ciò costringe Amazon ad acquistare energia prodotta con il gas naturale.
Quest'anno l'azienda ha affermato che avrebbe speso circa 10 miliardi di dollari in due campus di data center nel Mississippi e 650 milioni di dollari per uno in Pennsylvania collegato a una struttura in cui opera una centrale nucleare. Inoltre, in Texas, AWS ha recentemente ottenuto l'approvazione urbanistica per costruire un data center e una sottostazione elettrica accanto a un deposito di consegne.
La questione climatica
I progetti espansionistici di Amazon sui data center non sono affatto privi di ostacoli. In Virginia, i residenti hanno sollevato lamentele per il rumore provocato dalle server farm. Non mancano le rimostranze degli attivisti del clima, che accusano la società americana di rispolverare vecchi impianti alimentati da combustibili fossili. Un caso emblematico è quello del Mississippi, dove Amazon sosterrà le imprese energetiche locali a costruire parchi solari per fornire energia rinnovabili, ma nel contempo otterrà energia per i data center generata dal gas naturale.
"Non solo stanno inducendo un maggiore uso di combustibili fossili, ma stanno creando il precedente che tutti coloro che verranno dopo di loro faranno lo stesso", ha affermato Daniel Tait, responsabile della ricerca e delle comunicazioni presso l'Energy and Policy Institute, un osservatorio che sostiene le energie rinnovabili.