Alibaba chiude le porte all'IPO a Hong Kong della sua unità di logistica Cainiao. Almeno per il momento. Il conglomerato cinese ha citato le cattive condizioni di mercato alla base di questa decisione e si è ripromessa di
acquistare tutte le azioni in circolazione da investitori e dipendenti per un
esborso complessivo di 3,75 miliardi di dollari. Attualmente Alibaba detiene il 64% delle azioni Cainiao.
"Data l'importanza strategica di Cainiao per Alibaba e la significativa opportunità a lungo termine che vediamo nella costruzione di una rete logistica globale, riteniamo che questo sia il momento giusto per raddoppiare l'investimento di Alibaba in Cainiao", ha dichiarato oggi il presidente del colosso cinese, Joseph Tsai.
Quest'ultimo il mese scorso aveva riferito che non c'era nessuna fretta di quotare Cainiao, che sei mesi fa era stata valutata circa 10,3 miliardi di dollari in occasione della presentazione del suo piano di offerta pubblica iniziale. Oggi, Tsai ha ribadito lo stesso concetto di allora sulle condizioni di mercato, precisando però che Alibaba potrebbe scegliere di rilanciare l'IPO se i mercati dovessero recuperare.
Alibaba: IPO, una storia che si ripete
Non è la prima volta che il gigante e-commerce gela gli investitori circa la quotazione di una delle sue unità, sebbene questa volta il mercato non sia stato colto totalmente alla sprovvista. Lo si evince anche dalla reazione degli operatori a Wall Street, con le
ADR Alibaba che nelle contrattazioni prima dell'apertura hanno registrato numeri in verde.
Lo scorso anno, invece, la notizia dell'annullamento del spinoff della sua unità cloud da 11 miliardi di dollari fu più traumatica. Anche la ritirata dai piani di far diventare pubblica la catena dei supermercati Freshippo non fu presa bene dai mercati. In quel caso, Alibaba motivò la scelta con la crisi economica cinese che ha contratto i consumi e fatto perdere fiducia agli investitori stranieri.
Alibaba: cosa significa l'annullamento dell'IPO di Cainiao
La mancata quotazione di Cainiao è però un danno non da poco per le finanze di Alibaba. La divisione fornisce servizi di magazzinaggio, evasione ordini, consegne dell'ultimo miglio e postazioni di ritiro e logistica ai clienti dei siti e-commerce Taobao e Tmall, di proprietà di Alibaba. Rendere pubblica l'azienda avrebbe significato un'iniezione di liquidità importante per le casse societarie, in un momento molto delicato per l'azienda con sede a Hangzhou.
Alibaba, infatti, sta perdendo quote di mercato a favore di rivali come Pinduoduo e ByteDance. Inoltre, nell'ultimo trimestre del 2023 ha registrato una crescita del fatturato appena del 5% a 260,3 miliardi di yuan (36,2 miliardi di dollari), molto al di sotto delle performance di un tempo. La società è stata tramortita da una feroce repressione delle autorità cinesi a partire dal 2021, che l'hanno multata pesantemente per l'esercizio di posizione dominante sul mercato. Le azioni in Borsa hanno perso più di tre quarti del loro valore dai top di ottobre 2020 a 319,32 dollari.
Le IPO - in programma dopo la suddivisione del business in sei unità effettuata nel 2022 - avrebbero rimpolpato le finanze dell'azienda, che invece ora si trova ancora a spendere per l'acquisto di tutte le azioni di Cainiao. Tuttavia, Alibaba sta cercando di recuperare liquidità attraverso la vendita di alcune partecipazioni non core del suo ampio portafoglio di investimento, come ad esempio la catena di grandi magazzini InTime per cui è in trattativa.