Alcune società non americane possono decidere di raccogliere capitali negli Stati Uniti attraverso le ADR (American Depositary Receipt). Si tratta di strumenti finanziari del tutto simili alle azioni, ma che presentano alcune caratteristiche particolari. Lo scopo per le aziende non è solo quello di accedere al capitale della piazza finanziaria più grande del mondo, ma anche quello di aumentare la loro visibilità. Gli investitori invece hanno la possibilità di puntare su alcune società il cui accesso ai mercati esteri in cui sono quotate potrebbe essere difficoltoso e/o costoso. In questo testo parleremo delle ADR di NIO, il produttore cinese di veicoli elettrici quotato a Hong Kong, che ha scelto di affacciarsi al mercato americano attraverso questi particolari strumenti.
ADR: cosa sono e come funzionano
Prima di trattare l'argomento NIO relativamente alle ADR, è importante chiarire più nel dettaglio cosa sono e come funzionano tali prodotti. Le ADR non sono azioni, ma certificati che le rappresentano. In pratica, una società straniera non quotata a Wall Street si rivolge a una banca americana, la quale acquista le azioni della società ed emette dei certificati che possono rappresentare ognuno una o più azioni, o anche una frazione di esse.
L'istituto finanziario funge da banca depositaria e spesso è una filiale di un gruppo che ha sede nello stesso Paese di provenienza della società estera. Gli investitori quindi non acquistano azioni, la cui proprietà rimane in capo alla banca, ma solo certificati che però hanno le stesse caratteristiche e danno gli stessi diritti delle azioni. Il prezzo degli ADR quasi sempre coincide con quello delle azioni estere per via degli arbitraggi che vengono effettuati dai grandi operatori finanziari.
Le ADR NIO
NIO è arrivata alla Borsa americana tramite ADR nel settembre del 2018, a un prezzo di 6,26 dollari che ha rappresentato il punto più basso della forchetta stimata tra i 6,25 e gli 8,25 dollari. Con la quotazione al NYSE delle ADR - rappresentanti le azioni con un rapporto 1:1 - la startup cinese di auto elettriche raccolse circa 1 miliardo di dollari. Il primo giorno di quotazione non fu un successo e anzi deluse molto le aspettative. Il secondo giorno però il titolo arrivò quasi a raddoppiare di valore, prima di sgonfiarsi nei mesi successivi.
A ottobre 2019 i certificati toccarono il loro punto più baso a 1,19 dollari, sulle tensioni tra Cina e Stati Uniti in merito alla lotta per la supremazia tecnologica delle sue superpotenze. Da lì però partì un rally portentoso, alimentato dai massici sussidi al settore della auto elettriche da parte del governo cinese. A gennaio 2021, le ADR NIO raggiunsero il loro massimo storico a 66,99 dollari, guadagnando in un anno circa il 1.300%.
Nell'estate-autunno dello stesso anno però calarono le tenebre. Il sopraggiungere dell'inflazione e il conseguente inizio del lungo ciclo rialzo dei tassi di interesse da parte delle Banche centrali di lì a pochi mesi tramortirono i titoli tecnologici, tra cui figurava anche NIO. Ad aggravare la situazione, l'aumento della concorrenza, con l'ascesa straripante di BYD che ha messo in secondo piano molte aziende cinesi nel settore. La fine degli stimoli governativi all'industria delle auto elettriche e la guerra dei prezzi innescata da Tesla hanno completato il quadro a tinte fosche per NIO, con riflessi in Borsa disastrosi.
Oggi, infatti, le ADR a Wall Street quotano appena 6,06 dollari, per una capitalizzazione della società di 10,82 miliardi di dollari (dati aggiornati al 21 gennaio 2024). L'azienda con sede a Hefei continua a non essere redditizia e questo oggi per gli investitori potrebbe essere un grosso ostacolo per una ripresa delle quotazioni.