Lo scorso anno a Wall Street ha debuttato il progettista britannico di chip Arm Holdings, le cui ADR sono negoziate al Nasdaq. La quotazione alla Borsa americana è stata abbastanza tribolata, perché arrivata a seguito della rottura con Nvidia, il più grande produttore mondiale di semiconduttori di fascia alta che programmava di acquistare la rivale per 40 miliardi di dollari. Gli ostacoli normativi hanno alla lunga convinto il gigante di Santa Clara a tirarsi indietro e a quel punto Arm ha optato per la quotazione.
La scelta della piazza finanziaria nella quale collocare le proprie azioni non è stata facile. Inizialmente si pensava a Londra, anche per via delle pressioni esercitate dal governo britannico. Tuttavia, la perdita di appeal negli ultimi anni del London Stock Exchange ha spinto l'azienda di Cambridge verso New York attraverso lo strumento delle ADR.
Queste ultime non sono azioni, ma ricevute rappresentative delle stesse. Infatti, l'acronimo di ADR è American Depositary Receipt. Ogni ADR può far riferimento a una sola azione o a una molteplicità di azioni, o ancora soltanto a una frazione di esse. Nel caso di Arm Holdings, la società non ha emesso azioni alla Borsa di Londra e quindi non è possibile rilevare il rapporto.
Le ADR però in pratica garantiscono gli stessi diritti delle azioni, come la distribuzione dei dividendi e la partecipazione all'assemblea dei soci. In realtà, Arm Holdings non distribuisce dividendi per ora, mentre per quanto riguarda l'esercizio di voto, è la banca depositaria - nella fattispecie Citibank - a votare in assemblea sulla base delle indicazioni ricevute dagli azionisti secondo il contratto di deposito.
ADR Arm Holdings: l'andamento a Wall Street
L'esordio di Arm Holdings a Wall Street è avvenuto il 18 settembre 2023, con simbolo ARM. Il prezzo
IPO è stato di 51 dollari, nella parte alta della forchetta 47-51 dollari, ma il titolo ha aperto a 56,10 dollari. Dopo i primi momenti di difficoltà, con le quotazioni che il mese dopo sono scivolate a un
minimo di 46,50 dollari, le ADR si sono riprese e hanno intrapreso un rally portentoso che, questo mese, le ha spinte fino a un
record di 188,74 dollari. Ad alimentare il trend è stato il clamore intorno all'
intelligenza artificiale, strettamente legata ai chip di prima categoria.
Con il ritracciamento delle ultime settimane del settore tecnologico a Wall Street, dovuto a una moltitudine di fattori tra cui le strette USA sui chip alla Cina, le ADR Arm Holdings hanno perso terreno chiudendo l'ultima settimana borsistica al 27 luglio 2024 a 149 dollari. Si tratta pur sempre di un valore quasi triplo rispetto al prezzo IPO, il che dà alla società britannica una capitalizzazione di mercato di 155,01 miliardi di dollari.