La vittoria di
Donald Trump alle elezioni presidenziali è stata salutata da Wall Street con grande entusiasmo. I futures dell'indice S&P 500 sono in rialzo di circa 2 punti percentuali sulla notizia che il leader repubblicano sarà il 47esimo presidente degli Stati Uniti.
L'affermazione del tycoon potrebbe ritenersi schiacciante, specialmente se si considerano le premesse della vigilia in cui dai sondaggi risultava un testa a testa molto combattuto con la candidata dei democratici
Kamala Harris. Trump ha conquistato gli stati in bilico che erano decisivi per definire il vincitore alle urne ed è sostenuto da quella che si profila essere una
"spazzata rossa", ossia la maggioranza repubblicana sia alla Camera che al Senato.
Wall Street: chi sale e chi scende con Trump presidente
Preso atto dell'imperiosa cavalcata di Trump, la Borsa americana sta decretando già vincitori e perdenti. Nella prima categoria troviamo:
Tesla
Le azioni Tesla stanno salendo di circa 13 punti percentuali nelle contrattazioni prima del suono della campanella di Wall Street. Sembra quasi un'anomalia perché Trump non è mai stato favorevole ai sussidi e agli incentivi fiscali al settore delle auto elettriche messi in piedi dall'amministrazione Biden, rivendicando anzi il ruolo di petrolio e gas nell'ambito della fornitura di energia anche nel settore dell'automotive.
L'Amministratore delegato di Tesla, Elon Musk, però è un suo grande alleato. Il miliardario imprenditore ha contribuito fortemente alla campagna elettorale di Trump durante la corsa alle presidenziali con oltre 100 milioni di dollari.
Il nuovo inquilino alla Casa Bianca ha promesso la nomina di Musk a capo del dipartimento per l'efficienza del governo, definendolo un "super genio". Sarà difficile quindi pensare che Trump non avrà un occhio di riguardo verso Tesla e il settore delle auto elettriche nei suoi provvedimenti governativi.
Banche
Le azioni delle banche statunitensi sono in rialzo negli scambi pre-market, con JP Morgan Chase, Goldman Sachs, Morgan Stanley e altre in rialzo di oltre 6 punti percentuali. Gli investitori scommettono sul fatto che con Trump alla Casa Bianca, i tassi di interesse rimarranno alti più a lungo.
Questo perché la politica commerciale sui dazi, la lotta all'immigrazione e il taglio delle tasse previsti nel programma elettorale di Trump potrebbero rimettere in moto l'inflazione, costringendo la Federal Reserve a tenere il costo del denaro elevato.
Difesa
Le azioni dei colossi della difesa Lockheed Martin e Northrop Grumman salgono fino a quasi 3 punti percentuali prima dell'apertura ufficiale di Wall Street. In realtà Trump vorrebbe mettere fine alle guerre in corso in Ucraina e Medio Oriente, ma la spesa per la difesa potrebbe aumentare.
Il motivo? Il tycoon preme affinché in Europa gli investimenti per le armi superino il 2% del PIL. Già nel suo primo mandato, Trump aveva attaccato i Paesi europei per il mancato rispetto degli impegni presi con la NATO.
Compagnie di gas e petrolio
Le major petrolifere ExxonMobil e Chevron sono scattate di oltre 300 punti base nel pre-market. Trump non ha mai nascosto la sua avversione alla campagna ambientale del suo predecessore che, a suo dire, danneggiava pesantemente l'industria energetica degli Stati Uniti.
L'incoraggiamento a fare le trivellazioni per mantenere la supremazia nella produzione di petrolio a livello mondiale è uno dei cavalli di battaglia del nuovo presidente USA. Giocoforza, le compagnie energetiche possono attuare con più gradualità la transizione verso forme di energia più pulita, tenendo sotto controllo nello stesso tempo i profitti dell'azienda.
I perdenti con Trump alla Casa Bianca sono sicuramente le società che operano nel settore delle energie rinnovabili e le aziende esposte ai dazi commerciali. Vediamole nel dettaglio.
Energie rinnovabili
L'indice S&P Global Clean Energy, che tiene traccia delle più grandi aziende di energia pulita del mondo, è in rosso di quasi il 2%. Il settore delle energie rinnovabili teme che Trump possa abolire tutti i provvedimenti favorevoli dell'amministrazione Biden.
Questi riguardano in particolare i sussidi e le agevolazioni fiscali, ma non solo. Biden aveva cercato di accelerare la diffusione dell'energia eolica, fissando precisi obiettivi per la fine del decennio. Trump ha promesso di smontare il meccanismo messo in atto da Joe Biden.
Settori esposti ai dazi
Tutte le società che in qualche modo sono esposte ai dazi commerciali, che Trump ha in programma di incrementare, possono subire dei forti scossoni in Borsa. Uno dei settori più a rischio è quello dell'automotive.
Fuori da Wall Street, l'indice Stoxx 600 auto e ricambi è scivolato di circa 2 punti percentuali, sulla minaccia di tariffe più aggressive in particolare in Europa e in Messico. In generale, comunque, Trump vuole applicare dazi del 20% su tutte le merci provenienti dal Vecchio Continente e del 60% su quelle importate dalla Cina.