Oggi, 5 novembre 2024, è il gran giorno delle elezioni USA che, molto probabilmente, saranno decise da una manciata di voti. I programmi dei due candidati presentano profonde differenze anche se c’è un punto che li accomuna: né Donald Trump, né Kamala Harris hanno presentato un piano per affrontare l'aumento del debito.
Nonostante il prossimo Presidente si troverà ad affrontare sfide fiscali, tra cui appunto un livello di debito record, ampi deficit strutturali e interessi sul debito in costante aumento, i due candidati non hanno fatto sapere come affronteranno (volendo essere ottimisti sul fatto che lo faranno) quel deterioramento dei conti pubblici che minaccia di rallentare la crescita economica, di far salire i tassi di interesse e i pagamenti, di indebolire la sicurezza nazionale, di limitare le scelte politiche e di aumentare il rischio di una crisi fiscale finale.
Sommario
Debito USA: cosa è
A quanto ammonta il debito USA?
Quanto costa il programma di Kamala Harris? E quello di Donald Trump?
Debito pubblico italiano: a quanto ammonta?
Debito pubblico: la situazione negli altri Paesi europei
Debito USA: cosa è
Secondo la definizione che arriva direttamente dal Tesoro USA, il debito pubblico è la somma di denaro che il governo federale ha preso in prestito per coprire il saldo delle spese sostenute nel tempo.
In un determinato anno fiscale, se le spese superano le entrate si verifica un deficit di bilancio. Per pagare questo deficit, il governo federale prende in prestito denaro vendendo titoli negoziabili come obbligazioni del Tesoro, buoni, note, titoli a tasso variabile e titoli del Tesoro protetti dall'inflazione (TIPS). Il debito nazionale è l'accumulo di questi prestiti e dei relativi interessi dovuti agli investitori che hanno acquistato questi titoli. Quando il governo federale registra disavanzi ricorrenti, come spesso accade, il debito nazionale cresce.
A quanto ammonta il debito USA?
Come detto, il debito è originato da uno squilibrio tra le spese e le entrate: dato che il governo federale spende più di quanto incassa, deve prendere in prestito denaro per coprire il deficit annuale. Ogni anno il deficit si tramuta in debito. Ci sono fasi storiche, come la Grande Depressione, grandi guerre o, da ultima, la pandemia, che hanno portato ad un’accelerazione nella crescita del debito.
Oggi, stima la Peter G. Peterson Foundation (un'organizzazione apartitica che si dedica ad affrontare le sfide fiscali a lungo termine), i deficit di bilancio sono causati principalmente da fattori strutturali prevedibili: l'invecchiamento della generazione del baby-boomers, l'aumento dei costi sanitari e un sistema fiscale che non fornisce risorse sufficienti a coprire le promesse fatte dal governo ai cittadini.
Quando poi, come negli Stati Uniti (ed anche nel nostro Paese), il debito raggiunge livelli importanti, la sua crescita tenda ad auto-alimentarsi a causa della spesa per gli interessi. La Peter G. Peterson Foundation calcola che oggi gli Stati Uniti spendono, solo per il pagamento degli interessi, qualcosa come 2 miliardi di dollari giornalieri.
Attualmente il debito federale lordo degli Stati Uniti supera i 35.000.000.000.000 di dollari (35 mila miliardi). La Peter G. Peterson Foundation calcola che il debito USA sia pari al valore combinato delle economie di Cina, Germania, Giappone, India e Regno Unito.
A livello di nuclei familiari, si tratta di un debito di 266 mila dollari mentre per quanto riguarda ogni singolo cittadino il passivo è di 104 mila dollari. La fondazione stima che se ogni famiglia fornisse un contributo di mille dollari ogni mese, per ripagare il debito sarebbero necessari 22 anni.
Una panoramica particolarmente suggestiva sul debito USA è fornita anche dal sito US Debt Clock, dove troviamo anche una sezione dedicata al debito delle maggiori economie (World Debt Clock).
Per provare a comprendere quale sarà la futura traiettoria del debito occorre andare a vedere quanto i programmi di Trump e Harris impatteranno sui conti della prima economia.
Quanto costa il programma di Kamala Harris? E quello di Donald Trump?
Il “Comitato per un Bilancio Federale Responsabile” (CRFB, Committee for a Responsible Federal Budget), un’organizzazione bipartisan che comprende alcuni dei maggiori esperti di bilancio del Paese, tra cui molti ex capi delle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, dell'Ufficio del Bilancio del Congresso, dell'Ufficio di Gestione e Bilancio e dell'Ufficio di Responsabilità del Governo, ha provato a stimare l’impatto sul debito dei programmi dei due candidati.
La stima mediana elaborata dal CRFB, prevede che con l’attuazione delle proposte elaborate dall’attuale vicepresidente, il debito USA aumenterà di 3,95 trilioni di dollari fino al 2035 mentre nel caso in cui Trump dovesse tornare alla Casa Bianca il debito salirà di 7,75 trilioni di dollari (The Fiscal Impact of the Harris and Trump Campaign Plans).
Debito pubblico italiano: a quanto ammonta?
Da diversi decenni uno dei più alti al mondo, in special modo se rapportato alla ricchezza prodotta, il debito pubblico italiano a fine agosto 2024 totalizzava, secondo le indicazioni fornite dalla Banca d'Italia, oltre 2.962 miliardi di euro, circa 12 miliardi in più rispetto ad inizio mese. Ad agosto 2023 il debito pubblico italiano si attestava a 2.846 miliardi di euro (in 12 mesi è quindi aumentato di 116 miliardi).
Se in termini assoluti il debito pubblico italiano si muove in direzione dei tremila miliardi di euro, il rapporto tra il debito e Prodotto interno lordo (Pil) è invece in calo dal 2020, quando è stato raggiunto il picco al 154,1%. Alla fine dello scorso anno l’Istat ha calcolato che si attestava al 134,6 per cento.
A livello pro capite (bambini inclusi), il debito italiano è pari a circa 48.500 euro: questo dato, aggiustato per l’inflazione, era di circa 2.700€ 60 anni fa, 14.800€ nel 1983 e 37.200€ nel 2003.
Debito pubblico: la situazione negli altri Paesi europei
Quello italiano è il secondo dato maggiore a livello di Unione europea, dietro solo al 162 per cento della Grecia. Tra i Paesi che segnano un debito/Pil superiore ai 100 punti percentuali troviamo la Francia (111%), la Spagna (108%) ed il Belgio (105%). Il dato tedesco si attesta al 64%, la media Ue all’82% e quella di Eurolandia all’89%.