- A differenza degli altri analisti, da Ubs parlano di altri tagli sui tassi di interesse in arrivo dalla Fed
- Secondo Arend Kapteyn, global head of economic research per UBS ci sarebbero 3 possibili tagli nel 2020
- Intanto si è toccato un nuovo record sul debito mondiale: 253mila miliardi, il 322% del Pil.
In una settimana densa di eventi e dati macro, gli esperti di UBS hanno pronosticato un’implementazione delle politiche accomodanti da parte della Federal Reserve.
La view contrarian di UBS
A differenza degli altri analisti, tutti concordi nel prevedere il mantenimento dello status quo o al massimo un taglio sul costo del denaro, da Ubs parlano di altri 3 tagli sui tassi di interesse in arrivo dalla banca centrale Usa. Il motivo di questa decisione, però, non sarebbe in un rinnovato timore di recessione. L’economia a stelle e strisce sta bene e lo rimarrà ancora a lungo. Dunque solo una mossa per alleggerire le conseguenze della guerra commerciale che finora si è disputata tra Washington e Pechino. Un impatto che Arend Kapteyn, global head of economic research per UBS, nella prima parte del 2020, definisce temporaneo, sottolineando che gli Stati Uniti non stanno entrando in una recessione.
La firma sullo step one
La guerra commerciale ormai è agli sgoccioli e domani, potrebbe vedere la firma del famoso step one. Si tratta del primo tassello di una lunga serie di intese commerciali che, però, non hanno convinto gli analisti. Molti i target da raggiungere e anche difficili da accettare per la Cina. Ma le domande vanno oltre. Ad esempio in molti si chiedono come la Casa Bianca prevede di far rispettare i principi dell’accordo qualora Pechino non dovesse adempiere ai suoi obblighi. Un ritrono dei dazi commerciali? Incertezze e dubbi anche da parte della Cina che attraverso un blog del suo Economic Daily (a sua volta controllato dal governo centrale) ha ricordato che “la guerra commerciale non è ancora finita. Gli Stati Uniti non hanno rimosso tutte le tariffe sulle importazioni cinesi e la Cina sta ancora imponendo i suoi dazi”.
Debito modiale ai massimi storici
Intanto, però, è recente la notizia di un ulteriore record del debito mondiale. Nel terzo trimestre del 2019 infatti, il livello raggiunto ha toccato i 253mila miliardi di dollari, pari al 322% del Prodotto interno lordo mondiale. Ovvero il massimo storico, sia in termini nominali che in rapporto al Pil. La causa principale, proprio il credito facile attuato da molti istituti centrali.