- Oggi è prevista la firma sulla prima parte dell’accordo tariffario tra Usa e Cina
- Da Washington i funzionari hanno smentito le voci di possibili tagli ai dazi almeno per il momento
- Wall Street concentrata sulle trimestrali
Oggi è il gran giorno. Lo "step one" tra Cina e Stati Uniti, il primo accordo commerciale tra le due superpotenze, verrà firmato a breve.
Restano i dazi
Ma a differenza di quanto si credeva non ci sarà nessun taglio sulle tariffe commerciali finora applicate da entrambe le parti. A smentire ufficialmente le voci è stato il Tesoro americano che in una nota congiunta con l'ufficio del responsabile americano del commercio sottolinea che resteranno in vigore le misure prese sulle merci cinesi in arrivo a Washington. “Non c’è alcun accordo su una futura riduzione dei dazi", questa la versione ufficiale. Per questo motivo gli analisti già prevedono che potrebbe esserci una certa volatilità nel prossimo futuro in concomitanza con la pubblicazione dei dettagli dell’accordo commerciale. I timori riguardano proprio quei dettagli che potrebbero deludere i mercati i quali, sull’onda dell'entusiasmo, hanno registrato nuovi massimi storici non più tardi di 24 ore fa.
Trimestrali Usa: bene le banche
In realtà l’ottimismo è stato favorito anche dalle prime notizie in arrivo dall’altro market driver, le trimestrali delle banche che, prime in ordine di tempo a pubblicare gli utili, hanno dato responsi per lo più positivi. Nello specifico sono arrivate buone notizie per Jp Morgan e Citigroup che hanno battuto le attese. Diverso il discorso per Wells Fargo che invece ha deluso il consensus di mercato. Tornando alla firma dello step one un primo successo concreto si è avuto. Washington ha cancellato l'accusa a Pechino di manipolare la propria valuta. L’amministrazione Trump conferma quindi l’impegno di Pechino a mantenere la stabilità dello yuan senza dare vita a svalutazioni competitive. Intanto il portavoce democratico al Senato Usa,
I dubbi sull'accordo Usa-Cina
Chuck Schumer ha scritto una lettera al presidente Trump per avvertirlo di un pericolo: un accordo troppo morbido con Pechino potrebbe danneggiare l’economia Usa e i suoi lavoratori per molti anni a venire. La sua richiesta alla Casa Bianca è quella di stabilire impegni concreti da parte della Cina su alcuni punti. Il primo è quello di capire come Pechino intende favorire un equo trattamento delle aziende statunitensi sul mercato cinese. Non solo, ma anche, tra le altre cose, sarebbe opportuno specificare quali impegni ha assunto Pechino riguardo ai programmi di sussidi del governo cinese. Per il democratico sarebbe questo il vero problema alla base della guerra commerciale. Inutile, quindi, limitarsi ad ottenere da Pechino solo l’acquisto di prodotti agricoli statunitensi.