FrontPoint Partners: l'hedge fund che predisse la grande crisi | Investire.biz

FrontPoint Partners: l'hedge fund che predisse la grande crisi

07 ott 2025 - 17:15

FrontPoint Partners era una società che gestiva hedge fund protagonista nel 2008 perché puntò contro i mutui subprime. Ripercorriamo tutta la storia

Steve Eisman entrò nel mondo della finanza nel 1991, dopo aver conseguito una laurea in giurisprudenza alla Harvard Law School. Non voleva fare l'avvocato e, grazie al fatto che i suoi genitori lavoravano come broker presso la banca di investimento Oppenheimer, fu assunto dall'istituto finanziario in qualità di analista.
 
Il lavoro non gli piaceva granché, ma le sue analisi facevano tremare molte società a Wall Street per il piglio austero e aggressivo che Eisman mostrava. Il suo obiettivo era quello comunque di gestire soldi e per questo a un certo punto lasciò il suo impiego per approdare all'hedge fund Chilton Investment.
 
L'idea di gestire capitali in prima persona selezionando i titoli e non consigliandoli come faceva prima lo stimolava, ma il management del fondo speculativo non era convinto di affidargli questo ruolo. Quando capì che questa opportunità gli era definitivamente negata, diede le dimissioni e avviò un hedge fund tutto suo. In realtà, questo fondo era stato creato presso FrontPoint Partners, società finanziaria che gestiva fondi nata a inizio millennio e acquisita da Morgan Stanley
 
 
 

FrontPoint Partners: la scalata di Eisman

Era l'inizio del 2004 e Eisman cercava di districarsi nel mondo della gestione finanziaria con un veicolo incentrato su banche, società ipotecarie, imprese specializzate nei servizi finanziari e qualunque entità che avesse a che fare con la finanza.
 
Morgan Stanley mise a disposizione tutta l'infrastruttura affinché Eisman potesse operare, tranne i capitali. Quelli doveva cercarseli da sé. Eisman viaggiò in lungo e in largo per portare a bordo investitori di qualunque estrazione, ma non ebbe vita facile.
 
Intanto però aveva assoldato tre preziosi collaboratori: Vincent Daniel, ex contabile presso la società di revisione dei conti Arthur Andersen; Atwood Porter Collins, che aveva lavorato con Eisman in Chilton Investment; e Danny Moses, ex trader in Oppenheimer.
 
Il gruppo che guidava FrontPoint Partners aveva capito una cosa: la gran parte delle persone che lavoravano a Wall Street non capiva cosa stesse facendo. Soprattutto in rapporto al mercato dei mutui subprime, il cui crollo diede vita alla grande crisi del 2008. Il team aveva maturato una profonda comprensione del mercato immobiliare statunitense, così come degli operatori di Wall Street legati a esso. Questo servì poi per piazzare la grande scommessa contro il settore.
 
 
 

FrointPoint Partners: la grande scommessa

Michael Burry, fondatore e gestore di Scion Capital, l'hedge fund che puntò contro le obbligazioni collateralizzate ai mutui subprime, denominate mortgage backed securities (MBS), contattò Deutsche Bank per poter acquistare Credit Default Swaps.
 
I CDS erano l'unico strumento che permetteva di andare short contro quegli asset, che non potevano essere venduti allo scoperto. Deutsche Bank assumeva quindi la posizione opposta in teoria, ma in pratica era un intermediario perché chi emetteva i CDS era una sezione operativa della compagnia assicurativa AIG.
 
Nel 2006, Greg Lippman, negoziatore di obbligazioni presso Deutsche Bank, varcò gli uffici di FrontPoint Partners per illustrare a Eisman e ai suoi collaboratori un piano sconvolgente: puntare contro le MBS. La presentazione partiva da un presupposto: milioni di americani non erano in grado di pagare le rate del mutuo, a meno che i prezzi delle case non continuassero a salire.
 
In questo caso, avrebbero potuto prendere ulteriore denaro in prestito e onorare il proprio debito. Il punto era che se ciò non fosse accaduto o peggio ancora se i prezzi si fossero contratti, un gran numero di persone avrebbe smesso di pagare.
 
Lippmann aveva schematizzato varie tranche di MBS, ognuna con una scala di priorità di rimborso. La strategia era quella di assumere una posizione corta sulle tranche mezzanine dei subrime, ossia su quelle tranche di obbligazioni poste tra le senior e le junior, che si trovavano a metà della scala di priorità di rimborso. E farlo attraverso i CDS.
 
Eisman e i suoi cominciarono a posizionarsi short sui mutui subprime, ma volevano accertarsi che effettivamente ci fosse una bolla in atto che sarebbe scoppiata da lì a poco. Un incontro fu risolutore: quello che Eisman ebbe con un negoziatore di CDO (Collateralized Debt Obbligation): Wing Chau, gestore di una società di investimento chiamata Harding Advisory. La CDO è un'obbligazione che ha come collaterale altre obbligazioni collateralizzate a mutui subprime.
 
In pratica, un impacchettamento di un impacchettamento. Il compito di Chau era quello di esaminare le CDO e poi trasferire l'intero rischio associato al potenziale default dei mutui residenziali ai grandi investitori.
 
In realtà, non è che si preoccupasse molto dei contenuti. Voleva solo massimizzare il patrimonio in gestione. La cosa andò in porto, perché la Harding Avisory era diventata la società di CDO management più grande del mondo.
 
Eisman comprese la macchina infernale che Wall Street aveva messo in piedi e alla fine dell'incontro disse ai suoi collaboratori di voler vendere allo scoperto tutto ciò che Chau stava comprando. In pratica, fino ad allora FrontPoint Partners aveva comprato solo CDS su MBS; da quel momento sarebbe entrata in azione per acquistare CDS su CDO.
 
Quando la Federal Reserve iniziò ad alzare i tassi di interesse nel 2006 e i titolari di mutui variabili a non pagare le rate, il castello di carta che era stato costruito dalla finanza americana crollò miseramente.
 
Alla fine del 2007 FrontPoint Partners aveva più che raddoppiato il patrimonio, passato da 700 milioni di dollari a 1,5 miliardi di dollari. I collaboratori di Eisman volevano monetizzare, ma egli li convinse ad aspettare, perché i mutui sarebbero andati in default uno dopo l'altro. Alla fine il guadagno dell'hedge fund si aggirò intorno a 1 miliardo di dollari.
 
 
 

Cosa successe dopo 

L'attività di FrontPoint Partners è proseguita fino al 2011 quando la Securities and Exchange Commission avviò un'indagine su Chip Skowron, gestore di portafoglio dell'unità sanitaria del fondo, per insider trading. Skowron si dichiarò colpevole, mentre Eisman e il suo team non avevano nulla a che fare con la vicenda. Tuttavia, a seguito dell'indagine, gli investitori ritirarono i loro capitali e l'azienda terminò l'attività.
 
 

0 - Commenti

I Nostri Partners



Malta

ELP Finance LTD

34, Wied Ghomor Street, St. Julians STJ 2043 – Malta

+356 20 341590

Switzerland

ELP SA

Corso San Gottardo 8A, 6830 Chiasso, Switzerland

+41 91 9228171

Investire.biz non offre servizi finanziari, regolamentati o di investimento. Le informazioni presenti sul sito non devono essere considerate consigli di investimento personalizzati e sono disseminate sul sito e accessibili al pubblico in generale. Tutti i link e i banner sui siti web della società puntano verso società finanziarie, fornitori di servizi di investimento o banche regolamentate in Europa. Si prega di leggere Dichiarazione di non responsabilità, Informativa sui rischi, Informativa sul trattamento dei dati personali e Termini e condizioni prima di utilizzare questo sito Web.

L’utilizzo del presente sito è soggetto al diritto svizzero, che ha giurisdizione esclusiva in relazione all’interpretazione, applicazione ed effetti delle condizioni d’uso. Il tribunale cantonale competente avrà giurisdizione esclusiva su tutti i reclami o le controversie derivanti da, in relazione a o in relazione al presente sito web ed al suo utilizzo.

Le informazioni presenti sul sito web non devono essere considerate consigli di investimento personalizzati e sono disseminate sul sito e accessibili al pubblico in generale. Tutti i link e i banner sui siti web di ELP SA o ELP Finance LTD (di seguito il “gruppo ELP” o “ELP”) indirizzano verso società finanziarie, fornitori di servizi di investimento o banche regolamentate in Europa. Gli strumenti finanziari menzionati nel presente sito web possono essere soggetti a restrizioni di vendita in alcune giurisdizioni.

Continuando ad accedere o utilizzare questo sito web o qualsiasi servizio su questo sito, dichiari di accettarne i termini e condizioni. Tutti gli investimenti finanziari comportano un certo livello di rischio. Il trading e la speculazione finanziaria comportano un alto livello di rischio e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. Prima di decidere di investire dovresti considerare attentamente i tuoi obiettivi di investimento, il livello della tua esperienza, la tua disponibilità ad assumersi dei rischi e consultare un consulente indipendente. C'è sempre la possibilità di perdere l'investimento, per intero o parte di esso. Quindi ti suggeriamo di investire denaro che puoi permetterti di perdere.

Dichiarazione di non responsabilità - Informativa sui rischi - MAR - Informativa sul trattamento dei dati personali - Termini e condizioni - Codice Etico - Cookie policy - Privacy Policy

© 2025 Investire.biz, all rights reserved.