Nel 1991 il gruppo punk statunitense Screeching Weasel pubblicava la hit dal titolo “Kamala's Too Nice”: anche se è improbabile che la canzone sia utilizzata come inno della campagna elettorale democratica, si addice bene a quanto emerso da un recente studio di Goldman Sachs. Per la banca newyorkese, una netta vittoria della candidata democratica alla presidenza rappresenta lo scenario migliore per la prima economia.
Al contrario, il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca finirebbe per frenare la crescita del Pil e far salire l’inflazione a causa del blocco dell’immigrazione e del probabile aumento delle tariffe sulle importazioni dei prodotti provenienti dalla Cina.
Ecco perché Goldman Sachs preferisce Kamala Harris
L’ultimo sondaggio condotto da ABC News/Ipsos ha rilevato che il leggero vantaggio dell'attuale vicepresidente sul tycoon, già evidenziato dai sondaggi di inizio agosto, è sostanzialmente invariato.
"Se Trump vincesse con un ampio margine o nel caso in cui dovessimo trovarci di fronte ad un governo diviso, il colpo alla crescita dovuto a dazi e politiche di immigrazione più restrittive supererebbe l'impulso fiscale positivo", hanno scritto gli analisti in una nota di qualche giorno fa. Con Trump vincitore delle elezioni USA, i dazi ed il blocco dell'immigrazione porterebbero ad un "picco di crescita del Pil di -0,5 punti percentuali nel secondo semestre 2025 che si ridurrebbe nel 2026”.
Nel caso invece di un’affermazione democratica, “l’effetto espansivo innescato dalle nuove spese e dall'ampliamento dei crediti d'imposta per i redditi medi risulterebbe maggiore, seppur di poco, dei minori investimenti dovuti alle elevate aliquote fiscali aziendali, ottenendo di conseguenza un lieve incremento della crescita economica”.
Le conseguenze della vittoria democratica
La candidata democratica intende ripristinare la precedente versione del Child Tax Credit, creare un nuovo credito d'imposta che darebbe alle famiglie a basso o medio reddito con un neonato 6.000 $ e ridurre le tasse fino a 1.500 $ per gli individui a basso reddito. Kamala Harris ha anche promesso di combattere l’incremento dei prezzi dei farmaci e dei prodotti alimentari e chiederà al Congresso di approvare lo “Stop Predatory Investing Act”, una proposta di legge introdotta nel luglio 2023 dal senatore dell'Ohio Sherrod Brown che elimina le agevolazioni fiscali per i grandi investitori che acquistano vaste aree di case unifamiliari in affitto.
Dal punto di vista dell’occupazione, Goldman Sachs stima che con un presidente democratico la crescita dei posti di lavoro sarebbe decisamente maggiore rispetto al caso dell’affermazione del candidato repubblicano. “Stimiamo che il contributo dell’immigrazione alla crescita della forza lavoro, nel caso di vittoria di Kamala Harris, sarebbe di 10mila unità al mese in più rispetto al caso in cui vincesse Trump con un governo diviso e di +30mila unità mensili nell’ipotesi di una larga vittoria di Trump”.
Per quanto riguarda l’andamento del debito, anche per il Penn Wharton Budget Model dell'Università della Pennsylvania (Guide to the 2024 Presidential Candidates’ Policy Proposals) la vittoria alle elezioni USA di Kamala Harris porterebbe vantaggi: il modello stima che le proposte di Trump finirebbero per incrementare il deficit federale di 5,8 trilioni di dollari nel prossimo decennio, quasi cinque volte di più rispetto agli 1,2 trilioni di Harris.