L’Australia ha registrato una crescita del PIL reale dello 0,6% t/t nel secondo trimestre del 2025, meglio delle attese (il consenso era attestato al più 0,5%) e in accelerazione rispetto al +0,3% del primo trimestre (rivisto al rialzo). Su base annua il dato segna un +1,8%.
Secondo l’Australian Bureau of Statistics sono i consumi delle famiglie - con maggiori spese discrezionali e con la riduzione del tasso di risparmio - che hanno dato un deciso impulso alla crescita. Non meno importanti il contributo fornito dalla spesa pubblica, mentre gli investimenti privati restano deboli.
Buone nuove dal PIL, poche possibilità di nuovi tagli da parte della RBA
Secondo Reuters, il +0,6% t/t del Q2 2025 rappresenta una nota positiva per l’economia australiana; infatti, mostra che la domanda interna può sostenere la crescita dopo un periodo debole. Tuttavia, dato che gli investimenti privati sono ancora timidi, sempre secondo Reuters, la Reserve Bank of Australia manterrà prudenza dopo che nel 2025 ha già iniziato a tagliare il cash rate (prima riduzione a febbraio e ulteriori tagli successivi) e, nella riunione dell’12 agosto 2025, ha portato il tasso ufficiale al 3,60%; tuttavia il dato del PIL più forte del previsto riduce la pressione sui mercati circa ulteriori tagli.
La decisione di futura politica rimane molto data-dependent: la RBA guarderà con attenzione a occupazione, salari e inflazione core prima di operare ulteriori mosse (Riunioni Banca centrale australiana: le date dei meeting 2025).
A conferma della forza dell’economia australiana, destano sorpresa i dati di luglio 2025 relativi al surplus commerciale che, a 7,31 miliardi di AUD, ha segnato, secondo Reuters, il valore più alto da inizio 2024 e superato nettamente le attese del mercato (circa 5 miliardi di AUD) e il surplus rivisto di giugno (5,4 miliardi).
Il rialzo è stato spinto da esportazioni in crescita (+3,3% m/m), grazie a forti performance nei settori tradizionali australiani: minerali di ferro, gas naturale liquefatto (LNG) e prodotti agricoli (carne), mentre risultano in calo le Importazioni di oro e beni di consumo.
Il robusto surplus mostra una domanda esterna solida: i mercati asiatici ed europei restano forti acquirenti delle materie prime australiane, un segnale estremamente positivo per il settore export e la bilancia dei pagamenti.
Dollaro australiano: dall'economia reale un supporto per l'aussie
Secondo FxStreet, il surplus ha dato un supporto di fondo all’AUD, riducendo le possibilità di riduzione dei tassi della RBA. La reazione di AUD/USD è stata misurata, con il dollaro australiano che ha tenuto terreno intorno a 0,654 USD, sostenuto dal dato positivo, ma contrapposto alla riluttanza dei trader a scommettere su un apprezzamento marcato in assenza di nuovi catalizzatori.
Sulla base di queste considerazioni, la conferma della crescita interna e del surplus potrebbe portare ad un potenziale rafforzamento del dollaro australiano e far rivedere zona 0,69, toccata l’ultima volta a settembre 2024, mentre al contrario, se il dato Q2 si rivelasse temporaneo, con rallentamento marcato nel Q3 e la ripresa del dollaro USA, si potrebbe assistere ad un calo e a rivedere zona 0,63 toccata ad aprile scorso.
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