Il Danish Compromise è una disposizione normativa che riguarda il trattamento del capitale per le banche nell'ambito delle acquisizioni di compagnie assicurative, ed è stato al centro delle recenti discussioni riguardo l'acquisizione da parte di Banco BPM di Anima Holding. Vediamo quindi tutti i dettagli.
Danish Compromise: come funziona la norma e perché è stata introdotta
Il Danish Compromise è una norma introdotta nell'ambito del Capital Requirements Regulation (CRR) dell'Unione Europea, che si applica alle banche quando acquisiscono compagnie assicurative.
La norma consente alle banche di trattare il capitale necessario per possedere un'assicurazione in modo più favorevole rispetto a quanto previsto inizialmente dalle regole internazionali di Basilea. Invece di dover dedurre completamente l'importo relativo alle assicurazioni dal capitale, le banche possono considerare questi importi su base ponderata per il rischio.
Questa disposizione è stata ideata nel 2012 durante la presidenza danese dell'UE, come una misura temporanea per agevolare l'introduzione delle normative internazionali del sistema bancario. Tuttavia, è stata estesa ed è diventata permanente a partire dal 1° gennaio 2025, come parte di una riforma del CRR adottata dal Parlamento europeo.
Il Danish Compromise è stato creato come una misura per alleggerire il carico normativo per le banche che acquisiscono compagnie assicurative, considerato che il settore assicurativo è già regolato in modo molto rigido. L'intento era di incentivare le banche a possedere assicurazioni, riducendo così gli oneri in termini di capitale richiesti.
Dal confronto tra soggetti vigilati e l’European Banking Authority (EBA) è emerso che questa norma può essere estesa anche alle controllate assicurative delle banche quando acquistano società di asset management. Ai fini del patrimonio di vigilanza, l’EBA consente di decurtare l’avviamento (goodwill) dal prezzo pagato per l’acquisizione, facoltà che permette alle banche di crescere con un ritorno sul capitale investito ben superiore a quello ottenibile acquistando un’altra banca.
Proprio alla luce di questa facoltà, BNP Paribas a fine 2024 ha annunciato la firma dell’accordo per l’acquisizione di Axa Investment Managers non direttamente, ma tramite la sua controllata assicurativa Cardiff. E su Banco BPM cosa sta succedendo?
Danish Compromise: come si applica all'acquisizione di Anima da parte di Banco BPM?
Nel caso di Banco BPM, l'acquisizione di Anima Holding rappresenta una sfida maggiore dal punto di vista del capitale. Banco BPM ha infatti richiesto l’applicazione del Danish Compromise per rendere più agevole la gestione del capitale richiesto da questa operazione.
Tuttavia, la BCE ha recentemente espresso una opinione negativa sulla possibilità che la banca utilizzi questo vantaggio normativo nell'acquisizione di Anima. Banco BPM, infatti, potrebbe trovarsi di fronte a un costo maggiore in termini di capitale rispetto a quanto inizialmente previsto, a causa dell'emissione di un "goodwill" elevato nell'acquisizione.
Questo goodwill deriva dalla valutazione della clientela e delle attività acquisite, che è un aspetto tipico delle operazioni di acquisizione di società di gestione di fondi. Nonostante l'opinione negativa dell’Eurotower, la banca guidata dall’AD Giuseppe Castagna continua a godere dei benefici del Danish Compromise per le sue attività assicurative.
Tuttavia, l’acquisizione di Anima richiederà un capitale maggiore di quanto inizialmente previsto, un aspetto che la banca ha intenzione di compensare limitando il pagamento dei dividendi e adottando altre misure finanziarie. Banco BPM ha chiesto un parere definitivo all’EBA, che ha la competenza per chiarire le disposizioni normative in materia di capitale bancario.