La Kansas City Shuffle, comunemente chiamata “la mossa Kansas City”, immortalata da Bennie Moten nell’omonima canzone, può esser definita come l’arte di distogliere l’attenzione dell’osservatore da quello che sta realmente accadendo. “Se tutti guardano a sinistra, il vero evento sta accadendo a destra”, afferma un personaggio del film “Slevin - Patto criminale” (“Lucky Number Sleven”) per spiegare la tecnica che sta utilizzando per distrarre la sua vittima prima di ucciderla.
Nel contesto attuale, “l’arma di distrazione di massa” potrebbe essere rappresentata dai conti della statunitense Nvidia. Mentre tutti spulciano, anche forse con eccessivo zelo, i numeri e le prospettive della società californiana, sul mercato dei bond sta accadendo qualcosa di decisamente interessante.
Mercato obbligazionario: la fine dell’inversione della curva dei rendimenti USA?
Da sempre presagio di recessione, una curva è invertita quando i rendimenti per le scadenze a lungo termine sono inferiori a quelli delle scadenze più ravvicinate. In particolare, gli operatori seguono con particolare attenzione il differenziale tra i 10 ed i 2 anni mentre la Federal Reserve preferisce guardare allo spread 10 anni - 3 mesi.
Curva dei rendimenti: cosa è e cosa significa lo steepening
"Questa relazione si spiega facilmente con il fatto che tassi eccessivamente elevati dei Fed Funds, che determinano i rendimenti dei Treasury a 3 mesi, causano recessione. Poiché i rendimenti a 10 anni si avvicinano alla migliore ipotesi del mercato del tasso di interesse neutrale, ogni volta che la Fed mantiene i tassi di riferimento al di sopra di quei livelli l'economia americana si contrae", ha affermato Nicholas Colas, co-fondatore di DataTrek Research.
Misurato dalla Federal Reserve Bank di St. Louis (che dista “soli” 400 km da Kansas City), il differenziale di rendimento tra titoli a 10 ed a 2 anni ieri ha raggiunto il livello minimo dall’inizio della fase di inversione, datato giugno 2022, toccando i 2 punti base. La fine dell'inversione non significa necessariamente che non assisteremo ad una recessione (anche se la revisione al rialzo del PIl USA annunciata ieri sembrerebbe indicare proprio questo).
A volte, la normalizzazione della curva dei rendimenti avviene poco prima dell’ingresso in recessione, poiché gli operatori iniziano a valutare la probabilità che la Federal Reserve debba iniziare a ridurre i tassi di interesse per contrastare il rallentamento dell'economia.
Il taglio dei tassi sui Fed Funds nel meeting in calendario il prossimo 18 settembre è stimato con una probabilità del 100% (fonte FedWatch Tool) con due terzi di probabilità di una riduzione di 25 punti base e la restante parte assegnata ad un taglio più aggressivo dello 0,5%.
Questa volta però la mossa della Banca centrale guidata da Jerome Powell non è dettata dalla volontà di rilanciare la crescita dell’economia, che come abbiamo visto si conferma solida, quanto dalla volontà di evitare, tenendo conto del ritardo di 6-9 mesi che accompagna le mosse di politica monetaria, un eccessivo deterioramento della dinamica occupazionale.