Grazie ai suoi investimenti e alle sue strategie imprenditoriali, la Cina ha messo le mani sull'economia di diversi Paesi a livello mondiale. Ha inoltre azionato la leva del credito, acquistando ingenti quantità di titoli del debito pubblico di un numero importante di nazioni. Tra queste vi sono potenze come gli Stati Uniti e la Germania, la cui esposizione si intreccia con una partnership commerciale con la Cina estesa per anni.
Pechino, quindi, è un importante creditore internazionale, con prestiti a numerosi Paesi, spesso nel contesto di iniziative come la "Nuova Via della Seta". Ma quali sono le nazioni più indebitate verso la Cina? Raccogliendo i dati della
Banca Mondiale alla fine del 2023, è possibile osservare come
l'area Asia-Africa sia la più esposta.
I Paesi in via di sviluppo hanno speso la cifra record di 1.400 miliardi di dollari per il servizio del debito estero, che ha raggiunto gli 8.800 miliardi di dollari. Ma ecco una classifica dei 10 Paesi con il maggior debito estero totale verso la Cina.
Pakistan
Il Pakistan è la maglia nera con un debito di 26,6 miliardi di dollari, corrispondente a oltre un quinto del totale all'estero. L'esposizione è legata a progetti infrastrutturali finanziari da Pechino, come il CPEC (Corridoio Economico Cina-Pakistan).
Angola
L'Angola è al secondo posto con un passivo di 21 miliardi di dollari. Negli ultimi vent'anni il Paese africano è quello che ha ricevuto più prestiti dalla Cina, al punto che alcuni analisti hanno parlato di trappola del debito. In termini più precisi, il Dragone avrebbe utilizzato la sua posizione come creditore per esercitare pressione sull'Angola e ottenere concessioni economiche e politiche. Il debito è destinato al finanziamento dei progetti di sviluppo e infrastrutture.
Sri Lanka
Lo Sri Lanka ha un'esposizione estera verso l'ex-Impero Celeste di 8,9 miliardi di dollari. Il denaro è servito in particolare per finanziare alcuni progetti infrastrutturali come il porto di Hambantota. Per questo il Paese ha dovuto cedere la sua partecipazione di controllo a CMPort per un periodo di 99 anni. L'impatto sulla situazione economica dello Sri Lanka è stato notevole, con il Paese che ha negoziato e ristrutturato il suo debito. L'accordo con la Cina ha consentito allo Sri Lanka di ricevere finanziamenti da altri istituti, come la Banca Mondiale e l'Asian Development Bank.
Etiopia
L'Etiopia è quarta della classifica con un debito di 6,8 miliardi di dollari. Nel 2023, la Cina ha annullato un debito di 30 milioni di dollari e ha anche offerto alla nazione africana la sospensione del servizio del debito per un anno.
Kenya
In quinta posizione staziona il Kenya con 6,7 miliardi di dollari. Il Kenya è stato il primo Paese africano a ribellarsi alla trappola del debito cinese, cercando l'indipendenza nei suoi piani infrastrutturali.
Bangladesh
Il Bangladesh ha un debito verso la Cina di 6,1 miliardi di dollari. Pechino è un partner commerciale chiave, ma il Paese africano ha chiesto la riduzione dei tassi di interesse sui prestiti cinesi e di rinunciare alle commissioni di impegno per i progetti finanziati dalle banche cinesi.
Zambia
Anche lo Zambia registra un debito cinese di 6,1 miliardi di dollari, corrispondente a circa un terzo del debito totale della nazione africana. La Cina ha finanziato progetti infrastrutturali come strade e ferrovie, ma ha contribuito al default dichiarato dallo Zambia nel 2020 con la crisi economica che si è abbattuta nel Paese.
Laos
All'ottavo posto troviamo il Laos con un'esposizione di 5,3 miliardi di dollari. La crescita del passivo è stata notevole negli ultimi anni, il che ha alimentato preoccupazioni molto forti per la trappola del debito.
Egitto
Con un passivo di 5,2 miliardi di dollari, l'Egitto è nono della graduatoria. Il Paese nordafricano ha ricevuto prestiti dalla Cina per finanziare i progetti sulle infrastrutture nell'ambito della Belt and Road Initiative.
Nigeria
Il debito nigeriano verso la Cina ammonta a 4,3 miliardi di dollari. La crescita preoccupante del debito ha posto problemi di sostenibilità, per cui il governo studia soluzioni tra le quali un dialogo con Pechino per la ristrutturazione e per ottenere condizioni di prestito più vantaggiose.