Quando si parla di intelligenza artificiale al giorno d’oggi, nomi come OpenAI, Google o Anthropic dominano spesso i titoli delle notizie. Ma negli ultimi anni è emersa anche una storia singolare: quella di
xAI, la startup creata da
Elon Musk - l’imprenditore che già guida aziende iconiche come
Tesla e
SpaceX - con l’ambizione di sfidare proprio i grandi dell’AI.
L’obiettivo dichiarato fin dall’inizio è costruire modelli di intelligenza artificiale all’avanguardia e combinare la potenza dei dati con capacità predittive e ragionamento sempre più sofisticato.
Le origini di xAI: da progetto a startup
xAI nasce formalmente nel luglio del 2023, con Musk che annuncia la creazione di una nuova società focalizzata sull’AI e sulla ricerca avanzata di sistemi intelligenti. L’idea alla base non è semplicemente costruire un altro chatbot, ma sviluppare tecnologie che possano capire e spiegare il mondo in modi nuovi, aperti ad applicazioni scientifiche, commerciali e sociali.
I primi mesi sono caratterizzati dal reclutamento di talenti provenienti da realtà come DeepMind, Google, Microsoft e Tesla, facendo di xAI un laboratorio di ricerca con competenze molto elevate. Nel frattempo, l’azienda raccoglie finanziamenti importanti e inizia a costruire la sua infrastruttura di calcolo, fondamentale per addestrare modelli di AI di grande scala.
Grok: il volto pubblico dell’intelligenza artificiale di xAI
La prima applicazione concreta che ha reso xAI nota al grande pubblico è Grok, un chatbot generativo concepito per competere con strumenti famosi come ChatGPT di OpenAI o Bard di Google. Grok è progettato per rispondere a domande, generare modalità conversazionali avanzate e aiutare gli utenti in compiti quotidiani.
Come ogni tecnologia pionieristica, Grok non è stato esente da critiche: in passato ha prodotto risultati discutibili o contenuti inappropriati, cosa che ha spinto l’azienda a migliorare continuamente i suoi modelli per garantire risposte più accurate e responsabili. Ma la sua presenza nel panorama AI è diventata un simbolo, un biglietto da visita per capire quanto Musk voglia che xAI sia percepita come un competitor significativo nel settore.
XAI: l’acquisto di X e la sinergia con altri ecosistemi
Uno dei momenti più sorprendenti nella breve storia di xAI è stata l’acquisizione di X, la piattaforma social precedentemente nota come Twitter. La transazione, interamente in azioni, annunciata nel marzo del 2025 da Musk stesso. In quell’operazione, xAI ha comprato X per circa 33 miliardi di dollari di equity, con la valutazione del gruppo combinato stimata attorno agli 80 miliardi complessivi.
La strategia di Musk è quella di integrare l’intelligenza artificiale con una piattaforma che ha centinaia di milioni di utenti attivi. In pratica, X diventa un enorme database di interazioni reali su cui far operare e migliorare i modelli AI di xAI, mentre Grok e altri strumenti intelligenti vengono distribuiti attraverso i canali social dell’ecosistema.
In parallelo, aziende come SpaceX hanno investito importanti capitali in xAI: si è parlato di circa 2 miliardi di dollari in un investimento coordinato per aiutare la startup a crescere più rapidamente e competere con giganti come OpenAI e Google nel campo delle tecnologie generative.
xAI: valutazione e crescita finanziaria
Nel corso del 2024–2025, xAI ha raccolto decine di miliardi di dollari in finanziamenti e capitali strategici, raggiungendo valutazioni impressionanti: secondo alcune stime, negli ultimi round il valore implicito della società ha toccato i 40–50 miliardi di dollari o più, grazie anche alla fusione con X e a nuove iniezioni di capitale.
Questi numeri non solo indicano la fiducia degli investitori nell’azienda, ma riflettono anche la rapidissima crescita del mercato dell’intelligenza artificiale e la competizione serrata tra grandi player globali.
E l’IPO?
Una delle domande che più spesso circolano attorno a xAI è: ci sarà una IPO? La società continua a operare come entità privata, e persino dopo la fusione con X non è stata annunciata una quotazione ufficiale su mercati come il Nasdaq o il NYSE.
Secondo le informazioni disponibili, nonostante la possibilità di una valutazione significativa e di enormi gambe di crescita, non ci sono piani immediati per un'offerta pubblica iniziale. Parte di questo deriva dalla strategia di Musk di mantenere la flessibilità operativa e di sviluppo senza le pressioni che arrivano da un mercato pubblico regolato. Inoltre, la struttura complessa che unisce xAI e X potrebbe rendere più difficile separare i segmenti per una quotazione tradizionale.
In pratica, per ora xAI raccoglie capitali nei mercati privati e, – se mai deciderà di diventare pubblica, potrebbe farlo attraverso il veicolo combinato con X o in una forma diversa rispetto alle IPO convenzionali. Ma la decisione di aprirsi agli investitori pubblici rimane non definita, dipendendo da condizioni di mercato, regolamentazioni e dalle scelte strategiche di Musk stesso.