Warren Buffett: altri 10 consigli preziosi sugli investimenti

I consigli di Warren Buffett sugli investimenti e in generale sulla vita dall'alto della sua esperienza sono talmente tanti che sarebbe quasi impossibile tenerli a mente tutti. Nel corso della sua storia ha elargito una miriade di perle di saggezza di cui hanno fatto tesoro in tanti nelle scelte di portafoglio e in alcune decisioni importanti della propria vita professionale. Molte frasi del re di Wall Street sono state dette parecchi anni fa, ma in verità non hanno tempo, in quanto alcuni principi cardine rimangono immutati. In questo articolo vediamo altri 10 consigli preziosi, in aggiunta a quelli elencati in precedenti testi.

 

 

Alcuni di questi integrano suggerimenti già esposti, altri sono una novità assoluta. In ogni caso, vale sempre la pena seguire con attenzione ogni virgola delle affermazioni dell'oracolo di Omaha.

 

Warren Buffett ha da poco compiuto 94 anni e ancora è alla guida del conglomerato finanziario Berkshire Hathaway, acquisito nel 1965. Da allora il numero uno del value investing l'ha reso una macchina da utili e fatto diventare un modello per ogni investitore. Le operazioni finanziarie di Buffett hanno dato voce a molti dei consigli che ha elargito in tutto questo periodo. Eccone 10 tra i più significativi.

 

 

 

Non è facile riuscire a fare il lavoro che si ama. Nella vita di ognuno subentrano varie situazioni che obbligano ad adattarsi o semplicemente non c'è davvero qualcosa che piace davvero di fare ma si interpreta il lavoro come un dovere e un sacrificio per guadagnarsi da vivere. Secondo Buffett, riuscire a svolgere un mestiere per cui si è appassionati è il segreto per essere più felici. "Sono certamente in grado di darvi una definizione di felicità, perché io stesso sono felice", ha dichiarato una volta. "Ogni giorno posso fare quello che mi piace, in compagnia di persone che mi piacciono, e senza dover avere a che fare con nessuno che mi faccia torcere lo stomaco. Vado al lavoro ballando il tip tap, e quando arrivo lì, penso che dovrei sdraiarmi a pancia in su e affrescare il soffitto. È divertentissimo". 

 

 

La comunicazione per Buffett ha un aspetto fondamentale nel business. L'eloquenza, la scrittura, l'ascolto e le abilità interpersonali sono tutti elementi che costituiscono insieme la comunicazione. In sostanza, secondo il miliardario investitore permettono di andare d'accordo con gli altri, di influenzarli e di guidarli. Se non si ha una dote naturale, bisogna affinare la comunicazione. Egli stesso si definiva un caso disperato prima di frequentare un corso di Dale Carnegie sulla capacità di migliorare le competenze comunicative che gli ha cambiato la vita. 

 

 

Sull'aspetto etico del business, Buffett è stato sempre inflessibile. Negli affari a suo avviso bisogna agire con integrità, evitando di mettere in cattiva luce se stessi e un'eventuale azienda che si gestisce. Nel corso della storia di Berkshire, la società è stata sempre molto severa con dirigenti delle partecipate che hanno adoperato comportamenti scorretti. "Ci aspettiamo che i nostri operatori e i loro dipendenti trattino ogni persona con la massima dignità e rispetto. Non accettiamo nulla di meno", ha affermato nel 2017 un portavoce di Dairy Queen, azienda di proprietà di Berkshire, dopo che un dirigente di un punto vendita ha rivolto frasi razziste a un cliente. Quel dirigente è stato licenziato e l'intero negozio chiuso.

 

 

L'intelligenza aiuta, a parere di Buffett, ma non è la caratteristica più importante per un investitore. A fare veramente la differenza invece è il temperamento, ovvero essere pazienti e non lasciarsi condizionare dagli altri. Due caratteristiche che spesso sono associate al successo finanziario, sottolinea il re del value investing.

 

 

Questo consiglio è collegato a quello precedente. Buffett rimarca il fatto che il talento e l'impegno siano importanti ma richiedono tempo. "Non si può produrre un bambino in un mese mettendo incinte nove donne", per citare una sua celebre battuta. Una volta Buffett disse anche che "il mercato azionario è una macchina che serve a trasferire denaro dagli impazienti ai pazienti".

 

 

Nella lettera agli azionisti del 1980 Buffett scriveva che prevedere nel breve termine i prezzi delle azioni e delle obbligazioni sia un esercizio inutile. "Le previsioni possono dirci molto sul conto di chi le ha fatte, ma non ci dicono nulla a proposito del futuro", disse. A suo avviso, nel breve periodo subentra quello che viene definito il sentiment di mercato, ovvero la psicologia degli investitori. Ad esempio, quando c'è paura in merito a una possibile crisi finanziaria o a uno shock economico, gli operatori si rifugiano presso titoli più sicuri come i Treasury americani. Questo però non deve alterare il giudizio di lungo periodo sugli asset finanziari.

 

 

Buffett ritiene che il ruolo delle obbligazioni sia importante in un portafoglio nel breve termine, se non ci si può permettere di perdere denaro. Questo perché rientrano nella categoria degli investimenti safe heaven, ossia di porto sicuro. Questo è particolarmente vero quando ci sono dei problemi generali che interessano l'economia e i mercati azionari. Nel lungo periodo, però, il discorso cambia perché l'inflazione e le tasse rischiano di distruggere il patrimonio, osserva Buffett. "Nell'ultimo mezzo secolo questo strumento ha eroso il potere d'acquisto degli investitori in molti Paesi, pur continuando a pagare interessi e capitale con regolarità. Questo spiacevole risultato, per di più, continuerà per sempre", scriveva nella lettera agli azionisti del 2011.

 

 

Gli investitori non professionisti dovrebbero optare per un fondo indicizzato con costi contenuti come l'S&P 500, secondo Buffett. Egli afferma che il benchmark sia la rappresentazione dell'economia americana. Se quest'ultima andrà bene, lo farà anche l'indice. Tra l'altro costa molto meno che fare una selezione di una quantità più o meno ampia di titoli.

 

 

Il successo di Buffett negli anni è stato costruito sulla sua grande capacità di comprare una società a un prezzo nettamente più basso del suo valore intrinseco. La valutazione di un'azienda sul valore intrinseco è uno dei più grandi insegnamenti del suo mentore Ben Graham. Il punto è come determinare tale valore. In via generica, Buffett considera la capacità futura di una società di produrre liquidità attualizzandola ad oggi. In termini più tecnici, considera l'owner earning diviso per il tasso di interesse dei titoli del Tesoro a lungo termine. L'owner earning è l'utile netto sommato alle componenti non monetarie degli ammortamenti e delle svalutazioni, e tolti gli investimenti di capitale (CAPEX).

 

 

Buffett insiste da sempre per investire in aziende che si conoscono e si comprendono. Per fare una buona selezione non è necessario avere esperienza di ogni azienda, ma puntare solo su quelle che rientrano nel proprio circolo di competenza. "Quanto è grande tale circolo non è importante, ma è cruciale conoscerne i confini", scriveva il guru della finanza mondiale nella lettera agli azionisti del 1996.